Miliardi di cellule staminali saranno prodotte grazie a un substrato di coltura sintetico

Un nuovo substrato di coltura completamente sintetico consentirà la produzione di massa di cellule staminali embrionali umane pluripotenti. Attualmente sono in corso sperimentazioni per dimostrare l’efficacia e la sicurezza di queste staminali nella riparazione di tessuti danneggiati da patologie, traumi o dall’età.

Di: Redazione

Una recente ricerca, i cui risultati sono stati resi noti sulla rivista “Advanced Materials” con un articolo firmato dallo studioso Adam Celiz dell’Università di Nottingham, ha presentato quella che potrebbe essere una svolta per gli interventi di medicina rigenerativa. Sembra che in futuro sarà possibile produrre miliardi di cellule staminali embrionali grazie a un nuovo tipo di substrato di cultura attualmente in fase sperimentale.

Negli ultimi anni la medicina rigenerativa ha compiuto passi da gigante, grazie soprattutto alle innovazioni relative alla produzione e manipolazione delle cellule staminali pluripotenti. Si tratta infatti di cellule che possono differenziarsi in diversi tipi di tessuti dell’organismo; si ipotizza dunque che i prossimi avanzamenti nelle tecniche utilizzate in questo campo consentiranno di impiegare le staminali pluripotenti per riparare tessuti e organi danneggiati da patologie, traumi oppure semplicemente dal tempo che passa. La principale criticità dei trattamenti che utilizzano cellule staminali è legata alla possibilità di produrne in enormi quantità. Celiz e altri ricercatori hanno elaborato un modo per avviare una produzione di massa di staminali, creando il primo substrato totalmente sintetico, che sarebbe in grado di sostenere la crescita di miliardi di cellule staminali contemporaneamente.

Ovviamente i tempi di sperimentazione sono ancora lunghi e incerti, poiché si tratta di una ricerca estremamente complessa e per le questioni legali connesse all’eventuale immissione in commercio di prodotti. Gli studi clinici sono ancora in una fase iniziale, ma è possibile che i primi risultati certi possano arrivare già entro due o tre anni e che presto saranno disponibili i primi prodotti per trattamenti a base di cellule staminali.

Fonte: “Le Scienze”