Stefano Zannini conferma il collasso di Haiti “Le organizzazioni coinvolte nella risposta all’emergenza colera non possono farcele da sole . Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. La situazione sta degenerando”. Il capo di Médicine sans frontières resta in silenzio sulla possibilità di contenere l’emergenza.
“Le previsioni a breve e lungo termine indicano che la situazione peggiorerà ancora prima di migliorare” continua il capo dell’organizzazione. Lui è l’unica voce che arriva dall’isola dei dannati. I morti accertati sono saliti a mille. Erano poco più di settecento una settimana fa. Quasi diciassettemila persone sono sotto trattamento. Ma oltre migliaia presentano i classici 2sintomi del virus : la diarrea che ti uccide in 24 ore.
Citè Soleil , grande slum alle porte di Port-au-Prince , è considerato l’epicentro dell’epidemia. Ma la situazione è gravissima anche nel nord del paese. “Nell’ultima settimana abbiamo registrato più di 100 casi al giorno . In 8 giorni c’è stata un’impennata di dieci volte. Dai nostri calcoli pensiamo che il picco del contagio sarà raggiunto tra il 26 e il 29 novembre”.
Il 28 novembre si vota. Elezioni importanti : si eleggerà il presidente che gestirà il futuro del paese. Anche se molti dubitano che Haiti possa aspirare ad un futuro dignitoso. La campagna elettorale è sempre più esplosiva. Il colera è diventato il cavallo di battaglia dei diversi contendenti.
Gli haitiani non hanno mai conosciuto il colera, quindi pensano che ci sia un untore. C’è chi dice che l’ultimo caso risalga al 1960, chi a 100 anni fa. La maggioranza degli abitanti è convinta che il virus sia stato importato dall’estero. C’è bisogno di un colpevole e il più indicato è naturalmente lo straniero. Un soldato nepalese è stato contagiato e ha innescato una vera rivolta.
Ci sono stati degli scontri di fronte la missione dell’Onu. Sono spuntate fuori le pistole , qualcuno ha sparato contro alcuni dei mille soldati nepalesi impegnati nell’isola. I militari hanno reagito con spari in aria , e un ragazzo di 20 anni è morto. Un secondo giovane è rimasto ucciso durante altri scontri. “Il contagio “ insiste Zannini “ si trasmette a causa delle pessima condizioni igieniche e la carenza cronica di acqua potabile. Bisogna agire sull’educazione e la prevenzione se non vogliamo soccombere. E’ un’azione difficile : occorre superare sospetti e ignoranza. Da soli non possiamo arginare questa epidemia. E’ arrivato il momento di agire subito”