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Mille splendidi soli

Creato il 04 marzo 2016 da Fedetronconi

“So che, quando questa guerra sarà finita,

l’Afghanistan avrà forse più bisogno di donne che di uomini.

Perché una società non ha nessuna possibilità di progredire

se le sue donne sono ignoranti, nessuna possibilità”.

Mille splendidi soli

A quindici anni, Mariam non è mai stata a Herat. Dalla sua kolba di legno in cima alla collina, osserva i minareti in lontananza e attende con ansia l’arrivo del giovedì, il giorno in cui il padre le fa visita e le parla di poeti e giardini meravigliosi, di razzi che atterrano sulla luna e dei film che proietta nel suo cinema. Mariam vorrebbe avere le ali per raggiungere la casa di Herat, dove il padre non la porterà mai perché lei è una harami, una bastarda, e sarebbe un’umiliazione per le sue tre mogli e i dieci figli legittimi ospitarla sotto lo stesso tetto. Vorrebbe anche andare a scuola, ma sarebbe inutile, le dice sua madre, come lucidare una sputacchiera. L’unica cosa che deve imparare è la sopportazione.

Laila è nata a Kabul la notte della rivoluzione, nell’aprile del 1978. Aveva solo due anni quando i suoi fratelli si sono arruolati nella jihad. Per questo, il giorno del funerale, le è difficile piangere. Per Laila, il vero fratello è Tariq, il bambino dei vicini, che ha perso una gamba su una mina antiuomo ma sa difenderla dai dispetti dei coetanei; il compagno di giochi che le insegna le parolacce in pashto e ogni sera le dà la buonanotte con segnali luminosi dalla finestra.
Mariam e Laila non potrebbero essere più diverse, ma la guerra le farà incontrare in modo imprevedibile.

Dall’intreccio di due destini, una storia indimenticabile che ripercorre la Storia di un paese in cerca di pace, dove l’amicizia e l’amore sembrano ancora l’unica salvezza. Un libro straordinario, potente. Dove coraggio, dolore, forza e sofferenza si intrecciano mirabilmente. Un libro che parla di donne. Che dà loro quella “voce” mancata per molto tempo.

“Vedete, ci sono cose che vi posso insegnare io, altre che potete imparare dai libri.

Ma ci sono cose che, bhè, bisogna vedere e sentire”.

Khaled Hosseini, figlio di un diplomatico e di un’insegnante, è nato a Kabul, in Afghanistan, nel 1965 e si è trasferito in seguito negli Stati Uniti, dove prima di dedicarsi alla scrittura ha lavorato come medico. Il suo primo romanzo, Il cacciatore di aquiloni (2004), è diventato un eccezionale caso editoriale internazionale, rimasto per oltre cinque anni nella bestseller list del New York Times, pubblicato in 70 Paesi con 23 milioni di copie vendute. Un successo replicato con il secondo romanzo, Mille splendidi soli (2007), che ha confermato Hosseini come uno fra i più letti e apprezzati autori contemporanei. Del 2013 è l’attesissimo E l’eco rispose. Dopo un viaggio in Afghanistan come volontario dell’UNHCR (l’Agenzia per i Rifugiati delle Nazioni Unite), lo scrittore ha dato vita alla Khaled Hosseini Foundation, un ente non profit che fornisce aiuto umanitario alla popolazione afghana. Vive con la moglie e i due figli a San José, in California.

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Mille splendidi soli

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