Dato che le feste, i parenti ed i libri mi stanno risucchiando in un vortice che non riesco a fermare concludo l’anno con una mia vecchia recensione di un libro che ho tanto amato ma che mi ha portato qualche problemuccio nelpubblicarla.
Dopo aver fatto l’Errore (con la E maiuscola!!) di aver visto prima il film e poi aver letto “Il Cacciatore di Aquiloni” , ho iniziato a leggere questo romanzo carica di buone speranze. Il risultato??? Il libro è finito prima che mi rendessi conto che lo stavo leggendo!
Uno stile avvincente che non ti fa mai perdere la via che l’autore vuole farti imboccare; una narrazione in terza persona che ancor di più ti fa immedesimare nel contesto socio-storico di quei tempi e nella donna: umiliata, violentata nel corpo e nell’anima da uomini , da una guerra che non la risparmia e dalla morte che le porta via tutto ciò che ha di caro intorno a se. I colori, le luci e l’atmosfera ti mettono al centro di un Afghanistan che, fondamentalmente, non è poi così cambiato.
Più che un romanzo, a volte, sembra una cronaca storica. Ciò comporta una moltitudine di emozioni (rabbia, vergogna, tristezza ed anche consapevolezza), ed è proprio per questo che inizialmente pensavo fosse la solita storiella che vuole far conoscere la situazione della donna in quei paesi così maschilisti, chiudi e ottusi. Lo ammetto: da femminista convinta non mi sarebbe dispiaciuto un libro impostato su questo tema. Ma andando avanti nella narrazione ti rendi conto che l’autore vuole metterti al centro di un disagio percepito da tutti, comprese Laila e Mariam, le due protagoniste. Tra flashback continui , colpi di scena da lasciarti col fiato sospeso fino alla fine di ogni capitolo ed una straordinaria carica narrativa -che non smetterò mai di elogiare- , ti accorgi troppo tardi di essere diventato un tutt’uno con quelle due donne, dal passato così diverso ma da un destino così crudo,violento ed atroce che le accomuna, fino a farle diventare complici nella ricerca di un riscatto. Lo steso riscatto che quel paese cerca nell’unica salvezza e certezza che ha, l’amore.
Molti hanno giudicato e criticato i due successi di Khaled Hosseini come uno la copia dell’altro..io, nel frattempo, attendo con ansia la realizzazione cinematografica da parte della DreamWorks e vi lascio con un estratto del libro:
Una volta Nana le aveva detto che ogni fiocco di neve era il sospiro di una donna infelice da qualche aprte del mondo. Che tutti i sospiri che si elevavano al cielo si raccoglievano a formare le nubi, e poi si spezzavano in minuti frantumi, cadendo silenziosamente sulla gente. “A ricordo di come soffrono le donne come noi…di come sopportiamo in silenzio tutto ciò che ci cade addosso”