4 marzo 2015 Lascia un commento
E’ una storia familiare complicata, soprattutto se si parla di una dinastia potente e capace. Craig accetta facendosi aiutare da Rooney Mara, gotica e disadattata, problemi con le relazioni interpersonali ed incline alla violenza, pero’ geniale e dotata di una straordinaria memoria visiva.
In breve quello che pareva un semplice omicidio, si rivela come la soluzione ad una lunga serie di omicidi irrisolti.
David Fincher alla regia e mi verrebbe da dire che e’ forse il film dove la sua mano si vede meno. In realta’ gia’ la sigla di testa che pare un "Fight Club" 2.0 svela con chi stiamo trattando ma il regista si limita a comparire qua e la’, in qualche curioso movimento di camera, nei colori che seguono le ambientazioni e le situazioni, nel fenomenale montaggio. Diciamo che dove c’e’ un thriller anomalo, Fincher sa cosa fare e lo fa molto bene.
Craig e’ un grande attore con una presenza fisica imponente e mai ostentata. Se serve un maschio alfa che non pretende di esserlo, lui e’ l’uomo giusto. Ancor meglio pero’ ed e’ una rivelazione, lei Rooney Mara, personaggio da fumetto straordinariamente caratterizzato dal regista, una specie di suicidegirl con superpoteri, roba da farci spin-off, telefilm e magliette fino alla fine dei tempi. La coppia riporta alla memoria gli inglesissimi John Steed e Emma Peel degli "Agente speciale" ed in effetti ben si prestano per una saga, cosa che lo scrittore Stieg Larsson sta portando avanti. Ottimo e abbondante anche il resto della truppa, a partire da Christopher Plummer fino a Stellan Skarsgard, una certezza assoluta. Ultima nota di merito va alle musiche di Trent Reznor che sulle colonne sonore sa davvero come mettere le mani
Non credo leggero’ il libro, non e’ il mio genere, percio’ non so dire quanto vi sia dell’originale stampato ma quanto ho visto mi e’ piaciuto molto, spero davvero in un seguito anche se per ora tutto tace.