La collezione di mobili disegnata da Antonio Marras per Rossana Orlandi.
The furniture collection designed by Antonio Marras for Rossana Orlandi.
Dall’incontro tra Rossana Orlandi e Antonio Marras, avvenunto molto tempo fa, entrambi sempre pronti, ovunque, in qualsiasi momento, a carpire i segreti delle cose, esplorare, captare, tradurre e rilanciare tutto ciò che vive nel loro immaginario, nasce “Milly”, il risultato naturale di qu
Dal 16 aprile 2012, inoltre, in occasione del Salone del Mobile, il Circolo Marras diventa “Nonostante Marras” un angolo di Milano dall’atmosfera ovattata, rilassata, soffice e di pensosa leggerezza. Una biblioteca, un caffè, una boutique, una libreria.
“Venga a prendere un caffè da noi! O un tè. O un biscotto. O a leggere un libro, incontrare un artista, ascoltare poesie, musica…” in un angolo nuovo e dolcemente familiare caratterizzato da arredi e oggetti retrouvé, solo in apparenza diversi e in contrasto tra loro.
Mentre il buon aroma del caffè e del tè si spande intorno, si parla, si chiacchiera, si cercano idee, ispirazioni, si fanno progetti, si incontrano artisti, scrittori, poeti, si pensa, si discute animatamente come nei mardì de la rue de Rome o nei jeudis de Médan.
“Nonostante Marras” si apre, inaspettato, nella Milano quasi periferica, dietro facciate che appaiono uguali e anonime, tra buone cose già rifiutate, stoffe, borse, pennelli, bottoni, nastri, tappeti sardi, poltrone inglesi, piccoli e grandi tavoli, foto di artisti, quadri specchi, lampade, armadi, sedie di un vecchio pub, vestiti che ballano, manichini che cercano di attirare l’attenzione, bottiglie di vetro trasformate in vasi, frammenti di poetiche frasi.
In un disordine organizzato, in un’armonica disarmonia, profumi, colori e fiori si rispondono e si confondono creando un’unità profonda che sorprende e avvolge.
È uno spazio semplice, ricercato e accogliente come una casa, che prende vita in un’officina smantellata. Luminose vetrate si affacciano su un cortile con un grande ulivo, le pareti sono chiare, l’arredo di recupero ma non c’è confusione, anzi ogni cosa, teche, vetrine, mobili, sgabelli, sedie, sembra nata per trovare questa collocazione, per riavere questo nuovo senso.
Milano è lontana, i rumori schermati, filtrati, sfumati. Tutto affascina, seduce, è calma, lentezza che invita a riflettere e sognare, mistero di cose semplici, incanto e musica, come i versi di una suggestiva poesia.