Non ho voluto a ragion veduta cercare la ricetta su internet, principalmente perchè non ne ho avuto il tempo, ma solo sui miei libri, e quella del Guarnaschelli mi è sembrata la più interessante.
La minestra di orzo ha come ingrediente particolare lo speck, fatto a cubetti: cercate quindi per cortesia di comperare il migliore che trovate. Lo speck, per chi non lo sapesse, è quel prosciutto crudo leggermente affumicato tipico dell'Italia nordorientale. Può essere altoatesino (coscia disossata, aromatizzata al ginepro e affumicata a freddo e stagionato da 5 a 7 mesi) ma può essere anche quello di Sauris (UD), salato a secco, affumicato con legna più resinosa e stagionato un po' meno. Il bello dello speck è la delicatezza dell'affumicatura. Se poi vi dovesse piacere un più pronunciato sapore affumicato nulla vieta che aggiungiate anche un po' di bacon.
Dato che la verdura è l'ingrediente principale del piatto, e lo speck poteva essere un'aggiunta di un avanzo di un giorno di festa, non ho fatto il soffritto, che comunque porterebbe via un po' di sapore ai cubetti, che invece devono cederlo solo quando sono in bocca.
Quindi nella pentola, con tre litri d'acqua circa, ho buttato: due spicchi d'aglio incamiciati, una grossa cipolla di Montoro, un pugno di prezzemolo tritato, tre carotine, un porro, due grosse patate, tre coste di sedano, tutto fatto a fettine o a pezzetti piccoli. Anche lo speck a cubetti. Mi sono dovuto aiutare con un po' di dado di carne, anche esso comperato in Trentino, in giusta dose per tre litri di acqua. Non ho usato la pentola di terracotta perchè non ne avevo una così grossa, se riducete le dosi la pentola di terracotta sarà perfetta. Quando il "minestrone" ha preso il bollo l'ho fatto andare una decina di minuti e poi ho aggiunto l'orzo perlato, 450 grammi, e ho fatto semplicemente proseguire la cottura per 40 minuti, durante i quali l'orzo è gonfiato e ha assorbito l'acqua, diventando bello morbido.
Se vorrai nel piatto potrai aggiungere un filo di olio e un po' di parmigiano, ma è già buonissima così.
Se poi ne fai tanta tanta o tantissima ti durerà svariati giorni.
Eccola:
N.B. prossime ricette: un aspic un po' particolare, e il pandolce alla genovese. E naturalmente il secondo round dei ravioli di pesce.
Stay tuned.
euge