Le lenticchie sono la metafora alimentare dei soldi. Gettarle è peccato doppio. Anzi, meglio sarebbe continuare a mangiarle, ché: non si sa mai.
Il cotechino, del quale oramai possediamo una conoscenza che va ben oltre la superficie e di istituzionale tradizione.
Può darsi che entrambi siano ciò che è rimasto, può darsi, dico. E se anche non vorrete mettere le vostre gambe sotto al tavolo da pranzo fino a domani, ci sarà sempre qualcuno che agognerà di farlo e in capo a poche ore.
Penso che: le lenticchie sono facilmente riciclabili, le frulli, le scaldi, le mangi. Ben più difficile diventerà riutilizzare il cotechino, per colpa della percentuale di cotenna che, una volta fredda, diventa collosa rendendo impresa ardua perfino staccarlo dal piatto. E’ così, vero? Sì.
Penso che: se è avanzata anche la polenta?
Dunque per voi, miei cari lettori, ho pensato a una ricetta ”diligente” che li comprenda tutti e tre.
Buon primogiornodellanno!
Minestra del Primogiornodellanno
Ingredienti: avanzo di lenticchie in umido, di cotechino, di polenta, sale e pepe, 1 cucchiaio di olio di oliva, 2 cucchiai di brandy
Tagliate la polenta e il cotechino a cubetti. Portate ad ebollizione l’acqua o il brodo vegetale, aggiungete le lenticchie e cuocete per 2/3 minuti (è sufficiente scaldarle). Versate l’olio in una padella antiaderente, aggiungete il cotechino tagliato a cubetti e sfumate con il brandy. Di seguito unite i cubetti di polenta e lasciate ben rosolare il tutto. Una volta cotte le lenticchie regolate di sale e pepe e frullate fino a rendere cremose. Servite la minestra mettendo al centro del piatto la polenta e il cotechino ben caldi. In mancanza della polenta, potete utilizzare dei crostini di pane.