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Miniguida dell'India per viaggiatori
Creato il 20 novembre 2011 da Raffaellamilandri @raffaellamilandIndia : miniguida per viaggiatori
Come viaggiatrice in solitaria e come fotografa, alla soglia del mio terzo viaggio in India, sento doveroso raccogliere alcuni consigli che sono orientati più al viaggiatore che al turista, a colui o colei che intende il viaggio come esperienza di vita e full immersion in una cultura molto diversa dalla nostra, con l’intenzione di vivere e non solo visitare questa realtà. La prima regola per il viaggiatore è il rispetto del Paese e del popolo che si va a conoscere, nelle usanze, nei costumi, nella religione, nella dignità. Ecco la mia miniguida divisa per argomenti:
DOVE ANDARE E COME SPOSTARSI
DOVE DORMIRE
DOVE E COSA MANGIARE
BEVANDE
ABBIGLIAMENTO
VACCINI E MEDICINE
SOLDI , MANCE, ELEMOSINE
FOTO
LINGUA
CLIMA
TELEFONARE IN ITALIA
DONNE SOLE
DOVE ANDARE E COME SPOSTARSI: in un Paese così grande c’è solo l’imbarazzo della scelta.L’importante è costruirsi un tour sulla base delle proprie esigenze, dei propri ritmi e tempi, e dei propri interessi, studiando prima una buona guida (consiglio Lonely Planet e Routard). Per spostarsi, l’ideale è sicuramente noleggiare una vettura con autista, che ha un costo molto accessibile e permette di avere molta libertà. L’autista è indispensabile, il traffico e il modo di guidare sono terribili (tipo western, sfida a duello ad ogni sorpasso) e guidando da soli si potrebbe rischiare non solo una crisi di nervi, ma anche la vita.La velocità media ottimistica è di 70 km orari. Le soluzioni sono due: il tour a boomerang (che parte e torna nello stesso punto) o il tour che parte ad esempio da Delhi e finisce a Calcutta o Ahmedabad o Bombay etc e da lì si prende l’aereo. Personalmente sconsiglio i treni per lunghi tragitti, per fare 700 km mi ci sono volute 15 ore e la gente si legava la valigia al polso con le manette mentre dormiva(!!) In auto, grazie al mitico Francis di Delhi, molto onesto e professionale, ho percorso nel novembre 2007 ben 4500 km in 16 giorni (un tour de force) e sono andata fuori dalle rotte turistiche raccogliendo foto e momenti indimenticabili. Ho scelto io tutte le tappe in assoluta autonomia, è stato fantastico: guardare la cartina dell’India e provare un senso di libertà assoluta.
DOVE DORMIRE: non è necessario prenotare, a meno che non si abbiano esigenze particolari o non ci si rechi in posti sovraffollati (esempio fiera dei cammelli di Pushkar negli ultimi tre giorni). Si possono trovare alberghi abbastanza puliti e decorosi per circa 6/8 euro a notte, bisogna SEMPRE chiedere di vedere prima la camera, controllare che sia pulita, che ci siano lenzuola , gli asciugamani, la carta igienica e poi trattare sul prezzo. Se si è un po’ schizzinosi comunque consiglio alberghi più costosi, dai 20 euro in su a notte.
DOVE E COSA MANGIARE: la cucina indiana è molto varia, piccante e poco costosa (tranne che nei posti solo per turisti) In genere c’è prevalenza di cucina vegetariana ( legata alla religione induista) Se non si hanno degli anticorpi vigorosi e armati fino ai denti è sconsigliabile nutrirsi alle bancarelle degli ambulanti dove le condizioni igieniche sono in maniera evidente molto aleatorie. Per chi non va d’accordo con il superpiccante, sempre dire “mild” quando si ordina, (sarebbe un“piccante light”) oppure “not spicy” se si vuole evitare del tutto. Attenzione, gli induisti usano solo la mano destra per mangiare poiché la sinistra è considerata la mano “impura” quindi, se volete rispettare le usanze locale ed essere guardati con simpatia da tutti, mangiate con la destra. Consiglio il thali , un piatto unico con molte salse e verdure e diversi tipi di pane, molto gustoso (una versione di thali per cammellieri che ho provato io era un po’ diversa, solo due ciotoline con della salsetta e due pezzi di pane cotto sullo sterco di cammello….solo per UOMINI VERI!!) In ogni caso, anche il cibo è una parte del viaggiare che richiede una buona dose di apertura mentale
BEVANDE: è un pò difficile trovare birra e alcolici , per via della religione induista e giainista, e spesso hanno prezzi europei. Attenzione all’acqua e a tutte le bevande allungate con l’acqua o con ghiaccio (lassi-bevanda a base di jogurt, spremuta di canna da zucchero etc) onde evitare problemi intestinali, l’acqua spesso può essere portatrice di germi. Infatti è preferibile una bevanda calda, dove l’acqua viene bollita, tipo thè o caffè. Oppure acqua in bottiglia, facendo attenzione che il tappo sia sigillato (tante volte riempiono di nuovo le bottiglie vuote con acqua di rubinetto e poi le rimettono in vendita…bene per il riciclaggio della plastica ma male per eventuali disagi intestinali!)
ABBIGLIAMENTO: indipendente dalla stagione, che sia il torrenziale luglio dei monsoni o il riarso maggio, consiglio sempre maniche lunghe, sia per uomini che per donne, e calzoni lunghi (o gonne) per due motivi: prima di tutto per integrarsi con gli indiani e con le loro usanze e la loro cultura, e di conseguenza, rispettandoli, avere il loro rispetto spontaneo. Poi , soprattutto nei mesi caldi, per mantenere il calore corporeo e contenere l’evaporazione (consigliabile lino e tessuti traspiranti), nonché evitare scottature. Inoltre, sappiate che nei templi non fanno entrare se non si è vestiti in maniera più che decorosa. Portarsi un copricapo, sia per il sole che, per le donne, per l’ingresso in alcuni templi. Scarpe: nel 2000, dopo aver girato col mal di piedi a Beverly Hills con le lacrime agli occhi, ho finalmente imparato: scarpe comode!! Consigliabili scarpe chiuse, per evitare la sporcizia nelle strade ed eventuali insetti nei prati; al tempo stesso facilmente sfilabili, per entrare nei templi.
VACCINI E MEDICINE: quando si viaggia è preferibile essere previdenti in materia di salute, perciò consiglio la profilassi antimalarica (da comprare in Italia e iniziare a prendere il giorno prima della partenza) , il vaccino per il tifo, l’antitetanica e l’epatite A e B. Troppe vaccinazioni? Dato che il nostro servizio sanitario (da contattare l’Ufficio di Igiene e Profilassi della propria città ) ce le offre a costi contenuti, perché rischiare? L’imprevisto può essere sempre in agguato, un po’ di prudenza non fa male. Da portarsi dietro: un antibiotico, un antidiarroico, degli integratori minerali e vitaminici, pomata cortisonica, antipiretico, antizanzare, salviettine disinfettanti(utilissime). SOLDI , MANCE, ELEMOSINE: quando il costo della vita è molto più basso che in Italia ci sentiamo bene , siamo portati anche ad essere più generosi. Ma il valore dei soldi deve essere adeguato al tenore di vita del popolo che visitiamo. Lasciare una mancia troppo alta, o dare a un mendicante 100 rupie (che sono circa 2 euro) è una esagerazione, è elevarci al di sopra del loro stile di vita creando un abisso. Non siamo più visti come persone ma come soldi che camminano. Con i soldi possiamo educare o diseducare il nostro prossimo, e dobbiamo pensare ad avere un atteggiamento responsabile SEMPRE. Nei posti dove non ci sono turisti, incredibilmente, nessuno mi ha chiesto dei soldi facendo l’elemosina o cercando insistentemente di vendermi qualcosa; anzi, sono stati molto cordiali, mi hanno offerto da bere senza aspettarsi nulla in cambio. Io sono diventata un’ospite, non una turista. Nei posti pieni di turisti invece siamo inseguiti da uno stuolo di venditori, di mendicanti, di bambini e così via. Dopo diversi esperimenti ed esperienze , sono passata dal non dare i soldi a nessuno a darli solo a quelli che realmente apparivano bisognosi (10 o 20 rupie sono più che convenienti). Mai dare soldi quando ci sono molti mendicanti, rischiano di azzuffarsi. Poi ho deciso di non dare soldi ai bambini (spesso sfruttati dagli adulti come mendicanti) ma di comprare loro da mangiare. Poi ancora mi son portata da casa penne e matite, abbigliamento vario da regalare. Mi chiedevano sempre i soldi, (che delusione) ma penne e matite hanno funzionato bene e fatto felici molti bambini. Poi, la svolta: caramelle e cioccolatini. Di fronte a questi doni, si sono rallegrati bambini e anziani, uomini e donne e io mi sono comportata da ospite e non da “ricca turista”. Due episodi: a Benares una bambina, vende cartoline;le faccio una foto, e le dico che non voglio comprare le cartoline ma le posso dare una mancetta (10 o 20 rupie)Lei dice: “non voglio soldi , solo se compri le cartoline, perche' questo e' il mio lavoro” Grande lezione di dignità da parte della bambina.
SONO QUINDI I TURISTI A CAMBIARE LE PERSONE DEL LUOGO E A COMMUTARLI IN QUESTUANTI?
Altro episodio a Pushkar: un ragazzino mi segue e chiede soldi per almeno due chilometri. Gli dico “niente soldi, se vuoi ti compro il chapati (sarebbe il pane) “ . Lui insiste per i soldi, io “ domani sarò qui e ti comprerò il chapati”. Il giorno dopo eccolo puntuale, dignitoso . “Preferisco che mi compri la farina” mi dice, e mi porta ad una bancarella che ne vende.Sceglie un tipo molto costoso (l’equivalente di 2 euro al chilo !) io subodoro una strana spartizione di denaro e percentuali, alla fine scelgo io la farina e ne compro due chili (a 1 euro). Insomma, un braccio di ferro per affermarmi come persona che dà valore al denaro e vuole dare un aiuto , alle prese con un bambino abituato ai turisti e a vederli come banconote ambulanti. Il giorno dopo ancora, mi invita a casa sua, perché sua mamma vuole ringraziarmi della farina (vive in una tenda di stracci). Ringrazio ma non vado,forse è una scusa per vendermi qualcosa , forse è un inizio di un rapporto umano vero? Non lo vado a scoprire, io mi sono comportata responsabilmente come persona e come viaggiatrice.
FOTO Baba, la mia guida nel Kutch per i villaggi, mi racconta che un paio d’anni prima ha accompagnato un fotografo nei villaggi, e costui ha iniziato a dare 500 rupie (10 euro circa) a tutti quelli che fotografava; ebbene, Baba ha ha cancellato il tour perché vuole evitare queste “pessime abitudini” e perche' deve rimanere la dignita', il contatto umano.... l’ elargire “tutti quei soldi” alle persone dei villaggi sarebbe stato diseducativo !! A Mandvi, un uomo con un neonato in braccio mi chiede una foto; ebbene, gliela faccio. Poi mi chiede i soldi! Al che , io ho cancellato di fronte a lui (con la mia reflex digitale) la foto scattata, a dimostrazione che il suo comportamento era sbagliato. Dopodichè, al successivo episodio come questo, ho chiesto IO i soldi (ma solo per finta) per far capire che chiedere di farsi fare delle foto non è un corretto modo di approcciare le persone e guadagnarsi da vivere (a meno che tu non sia un mimo professionista)IMPORTANTE: chiedete SEMPRE il permesso prima di fare una foto in primo piano, rispettate la dignità delle persone. Se qualcuno non vuole una foto, io assolutamente non la faccio. Molte donne si coprono il viso quando vedono la macchina fotografica; non offendetele e rispettatele.
LINGUAL’inglese è indispensabile per muoversi al di fuori di tour organizzati. In alcuni casi può non bastare, se non ci sono persone che parlano inglese; infatti, molti indiani sanno alcune parole di inglese ma non lo parlano fluentemente. Nei posti turistici trovate persone che parlano inglese che cercano di aiutarvi , di condurvi in negozi, di portarvi in alberghi di loro conoscenza. Se accettate il loro aiuto, chiarite subito cosa vi serve e dite che darete loro una mancia solo se siete soddisfatti e se fanno quello che gli chiedete.
CLIMA
In generale, i monsoni durano da giugno a settembre su una ampia fascia centrale dell’India, e non è il miglior periodo per visitarla: le strade all’interno sono difficilmente percorribili. Informatevi bene prima di scegliere il periodo del viaggio e la zona da visitare. Aprile e maggio, nella fascia centrale (Delhi, deserto del Tar, Benares, Calcutta etc) hanno temperature molto alte, e si va da un caldo molto asciutto a un caldo molto umido. Valutate la vostra salute se partite in questi mesi. Ottimo il periodo da ottobre a marzo, salvo che per il nord, dove è ancora molto freddo ( verso il Tibet)
TELEFONO E INTERNET
Ad oggi, non esiste operatore italiano che offra una tariffa conveniente per chiamare o ricevere telefonate dall’India col cellulare : la media è di 3 euro al minuto se si chiama dall’India e 2 euro al minuto se si riceve una telefonata dall’Italia. E’ consigliabile quindi comprare una scheda ricaricabile con un numero indiano, il costo è molto limitato. Bisogna portarsi due foto tessera per richiedere il numero, e fornire la copia del passaporto. Attenzione, mi è capitato che, acquistando la scheda in un posto di passaggio, non abbiano registrato i documenti e così mi son trovata dopo tre giorni col servizio disattivato, quindi cercate di andare in un negozio acrreditato. Per telefonare invece dal telefono fisso, i telefoni sono davvero ad ogni angolo di strada e il costo al minuto può essere in media di 10/15 rupie al minuto, quindi conveniente. L’alternativa è parlare con Skype, gli internet point sono davvero molti e qui scendiamo anche a 30 rupie all’ora.
Per connessioni con la webcam, invece, è difficile trovare connessioni veloci a banda larga e quindi dovreste: 1)portarvi la webcam dall’Italia con relativo cd di installazione 2) accettare una qualità abbastanza lenta della connessione.
DONNE SOLE
In generale, non ci sono problemi purchè: 1) ci si vesta in modo appropriato (gonne o pantaloni lunghi, maniche lunghe)2) non si vada in giro da sole dopo le 9 di sera: pochi posti hanno vita mondana, a una certa ora vi sono ubriachi in giro e può essere pericoloso 3) non si dia troppa confidenza a persone che approcciano per strada. Ricordate, in India la condizione femminile generale è ancora disagiata, anche se alcuni fenomeni- feticidio femminile, immolazione della vedova alla morte del marito- sono quasi debellati. La vita sociale di uomini e donne è tuttora separata nei villaggi, e in India si è ben accolte da donne e bambini, talvolta invitate nelle case. In generale, vale sempre il principio di ricordare SEMPRE di rispettare la cultura del posto per essere rispettati.
SPERO DI ESSERE STATA UTILE, SE OCCORRE QUALCHE INFORMAZIONE DI PIU’ CERCHERO’ DI RISPONDERE,
SCRIVETE A [email protected]
Raffaella Milandri