Durante la realizzazione di un mio progetto fotografico, peraltro non ancora concluso, ebbi modo di confrontarmi con un'amica che lavora nel settore della grafica e della comunicazione. Mi parlò di minimalismo e semplicità, e mi donò una citazione di Bruno Munari. Da quella conversazione nacquero svariate riflessioni personali. Semplificare, in quel contesto, non fu certo semplice, ma dopotutto non lo è mai. Però ci provai. Di quelle linee guida mi è rimasto un tarlo, una reminiscenza, ed è proprio questo eco che mi ha portato, giorno dopo giorno, a cercare di approfondire questo aspetto. Idee e pensieri, come briciole, mi hanno condotto al minimalismo di Kevin Saint Grey.
Mi piace l'idea che il mio primo post del 2011 parli di minimalismo e semplicità. Trovo che sia un buon augurio per tutti. Grazie S. :)
Complicare è facile, semplificare è difficile.Per complicare basta aggiungere tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di “cose”. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare. Per semplificare bisogna togliere, e per togliere bisogna sapere che cosa togliere, come fa lo scultore quando a colpi di scalpello toglie dal masso di pietra tutto quel materiale che c’è in più. Teoricamente ogni masso di pietra può avere al suo interno una scultura bellissima: come si fa a sapere dove ci si deve fermare nel togliere, senza rovinare la scultura? Togliere invece che aggiungere vuol dire riconoscere l’anima delle cose e comunicarla nella sua essenzialità. Questo processo porta fuori dal tempo e dalle mode. La semplificazione è il segno dell’intelligenza. Come afferma un antico detto cinese: "Quello che non si può dire in poche parole, non si può dire neanche in molte". [Bruno Munari]