Don è un genetista geniale, affetto da una leggera forma di autismo: gli bastano poche ore per imparare a danzare, a fare il kamasutra, a preparare drink. Con risultati sempre eccellenti.
Quello che a Don mancano sono le abilità sociali: non sa relazionarsi alle persone e crede di commettere, per tale motivo, delle gaffe.
Perciò evita di frequentare il prossimo ed evita di relazionarsi con le donne.
Sino a quanto non compie 40 anni e, facendo un bilancio della sua vita, decide di dar via al “Progetto moglie”: tramite un sondaggio, selezionerà la donna ideale con la quale riprodurci.
Le prime candidate, però si rivelano deludenti o noiose perché troppo perfette.
Nessuna di essere lascerà un segno nella sua vita, se non Rosie.
Rosie è una cameriera part-time (in realtà è anche una superdotata laureanda in psicologia) del tutto incasinata ed irrazionale. Un giorno entra, per scommessa, nell’ufficio di Don e gli chiede aiuto per trovare, tramite il DNA, il suo padre naturale.
Per questa missione, Don userà fondi e strumenti pubblici mettendo a repentaglio la sua carriera, imparerà a preparare dei progetti di ricerca che gli varranno un incarico prestigioso, socializzerà con un omaccione ubriaco e con un cuoco nervoso, imparerà a fare drink divini e le regole del baseball. Comprenderà come dire e fare la cosa giusta e gli riuscirà persino di essere flessibile. Tutto a scapito del progetto moglie che verrà presto accantonato.
Perché tutto ciò per una persona che si è piacevole, divertente, estremamente bella ma inadatta a lui?
Se lo chiederà per giorni, trascurando tutto, perdendo il sonno all’alba sul suo balcone.
Sino a quando la sua mente prodigiosa gli darà l’unica illuminazione che gli mancava.
Tutto quel gran casino lo aveva introdotto nella sua vita per amore, per il desiderio di passare più tempo con Rosie e null’altro. Perché null’altro gli importava.
Irrazionale? Può darsi. Ma era Amore e null’altro contava. Persino per Don che, alla fine, convincerà la sua Rosie di poter essere lui adatto a lei perché "anche" per un quasi robot come lui…
l’Amore era un difetto meraviglioso...
Marquis