A parte le mosse che spedivano l'avversario in orbita per disporne a proprio piacimento, è innegabile che comunque il secondo Tekken non si risparmiasse anche negli altri ambiti. Tra i personaggi venne introdotto un clone di Jackie Chan (a fare il paio con Marshall Law, il clone di Bruce Lee), i moveset vennero ampliati a dismisura, vennero introdotte le contromosse (non per tutti però), e si ebbe anche l'anteprima della schivata laterale, limitatamente però a Kazuya.
Soprattutto però, Tekken 2 aveva lo stage che - per me - era e rimane il più bello di tutta la serie, per l'atmosfera e per la musica, e anche perché ci ho passato le ore a impararmi le mosse di tutti i personaggi (altri tempi, davvero). Un ottimo seguito, che dava una personalità più definita e distinta al gioco, e gettava le basi per quello che sarebbe stato il vero exploit della serie...
Lo foresta di Yoshimitsu! da contemplare mentre si ascolta la relativa colonna sonora...
PREVIOUSLY, ON VIDEOGAMES REVIEW: Tekken