A prima vista sembra uno scenario post-bellico. Un pezzo di città triturato da una granata e abbandonato a se stesso. Invece è un pezzo del giardino e del marciapiede esterno del Palazzo del Ministero della Pubblica Istruzione. Guardate in quali condizioni abominevoli si trova. C'è di tutto. Un marciapiede bucherellato e moribondo, impietosamente coperto da un tappeto di foglie impatrocchiato dall'acqua. Un giardinetto spelacchiato ricoperto da buste di plastica e cartacce varie. Il lastrone marmo che delimita il giardino dal marciapiede, spaccato in un punto e abbandonato lì da chissà quanto. Il giardinetto umiliato, stuprato, barbarizzato da un cartellonaccio storto e rachitico che nemmeno si regge in piedi. Due cabine (una sembra un pisciatoio) devastati da affissioni e tag. Un segnale stradale storto, quasi cadente. Un palo della luce con un bel VENDESI abusivo attaccato sopra e residui di carta, colla e altre schifezze varie risalenti ad ere geologiche fa, appiccicati sopra. E non è tutto. Vedeste in quali condizioni di degrado versa la zona tutto intorno all'edificio. Tra le auto in sosta vietata, una selva di cartelloni abusivi e un mini-parchetto frequentato da tossici e barboni. Qualche settimana fa Les ci aveva mostrato le tag sul palazzo. Insomma cos'altro vi serve per montare un caso mediatico? Tutto questo mescolato insieme ci dà un quadretto raccapricciante degli orrori romani e della nostra inciviltà. A partire da tutti, dal primo all'ultimo cittadini. Perché nessuno ne parla? Ma fatelo un bel servizio su questo! Andate a fare un confronto con un qualsiasi altro paese del mondo. Non dico New York, Parigi o Londra, ma andate a vedere a Bucarest, a Tirana, a Medellin, a Mumbai. Andate a raccontarlo a un cittadino del mondo civile che questa è la sede di un Ministero. Vi riderà dietro per giorni. Incivili e barbari.
A prima vista sembra uno scenario post-bellico. Un pezzo di città triturato da una granata e abbandonato a se stesso. Invece è un pezzo del giardino e del marciapiede esterno del Palazzo del Ministero della Pubblica Istruzione. Guardate in quali condizioni abominevoli si trova. C'è di tutto. Un marciapiede bucherellato e moribondo, impietosamente coperto da un tappeto di foglie impatrocchiato dall'acqua. Un giardinetto spelacchiato ricoperto da buste di plastica e cartacce varie. Il lastrone marmo che delimita il giardino dal marciapiede, spaccato in un punto e abbandonato lì da chissà quanto. Il giardinetto umiliato, stuprato, barbarizzato da un cartellonaccio storto e rachitico che nemmeno si regge in piedi. Due cabine (una sembra un pisciatoio) devastati da affissioni e tag. Un segnale stradale storto, quasi cadente. Un palo della luce con un bel VENDESI abusivo attaccato sopra e residui di carta, colla e altre schifezze varie risalenti ad ere geologiche fa, appiccicati sopra. E non è tutto. Vedeste in quali condizioni di degrado versa la zona tutto intorno all'edificio. Tra le auto in sosta vietata, una selva di cartelloni abusivi e un mini-parchetto frequentato da tossici e barboni. Qualche settimana fa Les ci aveva mostrato le tag sul palazzo. Insomma cos'altro vi serve per montare un caso mediatico? Tutto questo mescolato insieme ci dà un quadretto raccapricciante degli orrori romani e della nostra inciviltà. A partire da tutti, dal primo all'ultimo cittadini. Perché nessuno ne parla? Ma fatelo un bel servizio su questo! Andate a fare un confronto con un qualsiasi altro paese del mondo. Non dico New York, Parigi o Londra, ma andate a vedere a Bucarest, a Tirana, a Medellin, a Mumbai. Andate a raccontarlo a un cittadino del mondo civile che questa è la sede di un Ministero. Vi riderà dietro per giorni. Incivili e barbari.
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