Miracolina e Miracle fruit
Miracle fruit è il frutto di una pianta originaria dell’Africa Occidentale. La bacca rossa di questa pianta è quasi insapore ed è conosciuta da sempre dalle tribù africane che la utilizzano prima dei pasti per le sue proprietà “magiche” di modificare il sapore dei cibi poco gustosi. Il primo che ne documentò l’esistenza nel 1725 fu Chevalier des Marchais, un esploratore Europeo. Questo frutto poco più grande di una ciliegia, se masticato rende dolce qualunque cibo assaggiate. L’effetto dura da 10 minuti ad un massimo di circa 2 ore e in questo lasso di tempo i sapori aspri e amari sono percepiti come dolci. La glicoproteina contenuta nella bacca chiamata «Miracolina», si posa sulle papille gustative della lingua e manda un segnale ingannevole al cervello che percepisce come dolci tutti i sapori amari e aspri.
Negli ultimi anni questo frutto ha interessato molte aziende del settore agroalimentare perché grazie a queste bacche è possibile commercializzare dolci che non contengono dolcificanti o edulcoranti artificiali. La Miracolina, infatti, è classificata come un edulcorante di origine naturale che non contiene zucchero, non fa ingrassare e permettere alle persone a dieta, ai diabetici, ai golosi e semplici curiosi di assaporare nuove ricette. Dicono che migliora la percezione del gusto dei cibi, anche nei pazienti che in seguito a trattamento chemioterapico, avvertono un sapore metallico in qualunque cibo ingeriscano.
In Giappone, con la bacca miracolosa hanno costruito un ricco business, commercializzando i frutti congelati e le pasticche di Miracolina, molto ricercate dalle signore a dieta e dai diabetici. In Europa la bacca è conosciuta solo in Inghilterra dove è diventata l’ultima moda nell’alta cucina. Negli Stati Uniti è vietata, dicono che non è adatta ai diabetici. I maliziosi affermano che forse ci fu una specie di veto da parte dell’industria zuccheriera che nello stesso periodo (anni ’70) aveva lanciato sul mercato il dolcificante chimico Aspartame e la Miracolina sarebbe stato un grosso concorrente.