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Come combattere la demenza senile

Da Inonno @luca_lovesapple
L'anzianità porta uno dei problemi più spiacevoli: la demenza senile. Vediamo come fare per combatterla

L’anzianità porta uno dei problemi più spiacevoli: la demenza senile. Vediamo come fare per combatterla

L’aumento della vita media è sicuramente una notizia gradita soprattutto a chi ha i capelli bianchi come la Nonna. Ma può diventare motivo di preoccupazione se, sull’altro piatto della bilancia, mettiamo anche il continuo incremento dei casi di demenza senile. Si calcola, infatti che siano attualmente 44 milioni le persone che in tutto il mondo soffrono di demenza – tra cui rientra anche l’Alzheimer – ma si stima che il numero potrebbe raddoppiare entro il 2025 e addirittura triplicare entro il 2050.

Così almeno risulta in base al World Alzheimer Report 2014, realizzato dalla Federazione internazionale Alzheimer (ADI) insieme con il Dementia Care (Bupa) e presentato di recente anche da noi dalla Federazione Alzheimer Italia. Questa catastrofica previsione (lo è anche in termini economici, visto che la patologia comporta costi globali che nei soli Stati Uniti sono stati stimati nel 2010 pari a 600 miliardi di dollari) viene addolcita dalla considerazione, riportata nel rapporto, che per l’Alzheimer “non è mai troppo tardi” e che quindi è possibile prevenire non soltanto la comparsa della grave patologia, ma anche il suo decorso.

Ma come fare a combattere la demenza senile? Basta seguire 5 precise regole:

  • Prendersi cura del cuore
  • Essere attivi dal punto di vista fisico
  • Seguire una dieta sana
  • Sfidare il cervello in continuazione
  • Godere delle attività sociali

Cuore e cervello in forma

La salute cardiaca rappresenta un fattore fondamentale per evitare la demenza senile, tant’è vero che gli esperti, per chiarire il concetto, ricorrono al detto “ciò che è buono per il cuore è buono anche per il cervello”. Lo dimostra il fatto che il rischio di demenza aumenta del 45% tra i fumatori.

Anche l’attività fisica è essenziale per mantenere in forma cuore e cervello, al punto che gli esperti consigliano agli anziani di impegnarsi ogni giorno in una salutare camminata. Regole precise anche per quanto riguarda una corretta alimentazione, che impone una dieta sana a base di cereali, legumi, verdure, pesce e tanta frutta fresca. Come pure importante è tenere sempre il cervello in esercizio, perchè la mente attiva ritarda l’indebolimento dell’ippocampo, regione cerebrale importante per la memoria. Infine, rapportarsi con gli altri, cioè saper socializzare, non soltanto serve a tenere alto lo spirito, ma anche ad abbassare il rischio di demenza.

La cultura della prevenzione

“Numerosi studi confermano che l’incidenza della demenza senile è in calo nei Paesi ad alto reddito”, ha detto Martin Prince, l’autore del rapporto. Qui, infatti, si diffonde la cultura della prevenzione e le regole indicate per uno stile di vita sano vengono più facilmente seguite. Nei paesi a reddito medio-basso, conferma Marc Wortmann, direttore dell’Alzheimer Disease International (ADI), “proprio perchè manca questa cultura si avrà nel 2050 il 71% dei soggetti con demenza senile. Campagne di salute pubblica sono, quindi, efficaci a ridurre il rischio globale e possono anche aiutare chi già soffre del disturbo.

Cosa si fa in Italia

Il World Alzheimer Report 2014 auspica che la demenza sia inserita nei Piani nazionali di salute pubblica, in considerazione della possibilità di prevenire e di combattere la malattia con uno stile di vita sano. Proprio per questo il presidente della Federazione Alzheimer Italia, Gabriella Salvini Porro, ha presentato al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, il 27 giugno di quest’anno, il Piano Demenze e ha programmato a metà novembre, presso il Ministero, la Conferenza internazionale sulla Demenza. L’auspicio è che il Piano entri rapidamente in vigore per aiutare i malati e i loro familiari e soprattutto perchè diventi il primo passo nella creazione di una rete di servizi indispensabili. L’impegno a livello mondiale, infatti, è di ridurre il rischio di demenza senile del 25% entro il 2025.


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