Cos’è
Il mirtillo è un piccolo arbusto tipico delle zone di montagna. Cresca ad altitudini compresa tra 500 e 2500 metri e il suo nome botanico completo è Vaccinium myrtillus L. Appartiene alla famiglia delle Eriaceae e il suo nome deriva dalla pianta di mirto, una specie simile al mirtillo, che gli antichi persiani consideravano sacra. Il mirtillo è anche conosciuto come mirtillo nero, esiste un’altra varietà, il mirtillo rosso, di cui parleremo in una trattazione a parte. Altri nomi comuni del mirtillo sono: Ampulette, Lambrune e Cesarelle. La pianta si sviluppa in terreni silicei e ricchi di humus, specie nei boschi delle Alpi e dell’Appennino centrale e settentrionale. Si presenta con un fusto alto tra 30 e 60 centimetri; foglie caduche, ovali, dentate e poco picciolate; fiori di colore rosa tenero che fioriscono tra aprile e luglio. Il frutto del mirtillo è una bacca globosa e succosa, di colore nero prugna e dal sapore acidulo e zuccherino. Oltre a essere molto buoni da mangiare, le bacche del mirtillo possiedono proprietà officinali già conosciute in epoche remote. Nel Milleduecento gli esperti consigliavano di sedersi su un cuscino di foglie di mirtillo per guarire dalle emorroidi. Le foglie, infatti, e le bacche sono le parti del mirtillo usate in fitoterapia. Le foglie possono essere usate fresche ed essiccate, mentre le bacche vanno raccolte al momento della piena maturazione ( da giugno, fino a settembre in base alla zona).
Proprietà
I costituenti del mirtillo vanno distinti in base alla parte della pianta usata a scopo officinale. Le bacche contengono il 90% di acqua; una quota irrilevante di acidi organici; antociani, flavonoidi; zuccheri invertiti; pectina, provitamina A, vitamine B e C e tannino. Le foglie contengono, invece, manganese, cromo, tannino e flavonoidi. La presenza e l’assenza degli antociani nelle parti della pianta ne determinano le differenti proprietà. I frutti hanno effetti astringenti e vasoprotettori, mentre le foglie hanno proprietà ipoglicemizzanti, antisettiche e astringenti. Gli effetti vaso protettori dei frutti si devono proprio alla presenza degli antociani che migliorano la microcircolazione rinforzando i capillari sanguigni e limitando i danni provocati dall’alimentazione ricca di grassi. Gli antociani, all’interno dell’organismo, bloccano la produzione di agenti pro-infiammatori, favorendo la produzione di collagene nel tessuto connettivo e di conseguenza potenziando la resistenza dei capillari. Per l’elevata capacità di favorire i processi microcircolatori dovuti a una maggiore resistenza ed elasticità dei capillari, gli antociani sono utili per combattere i ristagni circolatori del tessuto connettivo, tipici della cellulite. Per l’attività antiossidante, gli antociani proteggono dall’azione dei radicali liberi, difendendo le mucose da agenti ulcerativi. L’effetto antiossidante si esplica anche a livello visivo. Gli antociani, infatti, favorirebbero la rigenerazione dei pigmenti della retina migliorando la visione notturna. Per le loro proprietà sono utili in tutti i disturbi legati a turbe venose e della circolazione, come fragilità capillare cutanea, emorroidi, cuperose, angiopatie diabetiche. Per quanto riguarda le patologie legate al diabete, le foglie avrebbero un interessante effetto ipoglicemizzante. La suddetta proprietà è dovuta alla presenza del cromo che rappresenta un fattore di tolleranza per il glucosio. Le bacche essiccate, grazie alla presenza del tannino, avrebbero un effetto astringente e sarebbero utili per combattere la diarrea dei bambini e degli anziani. I tannini hanno anche un effetto antivirale. La loro struttura, infatti, le rende simili alle proteine delle cellule. I recettori dei virus, per riprodursi, hanno bisogno di legarsi alle proteine delle cellule. Scambiando i tannini per proteine cellulari, i virus si legano a queste sostanze che ne bloccano la capacità di riproduzione. Le foglie del mirtillo avrebbero anche proprietà antisettiche dovute alla presenza di arbustina e idrochinone che però non è presente in tutte le specie di mirtillo.
Usi
Per esplicare i suoi effetti benefici il mirtillo si può assumere sotto forma di infuso, decotto, estratto fluido, polvere e tintura madre. L’infuso si può preparare sia con le foglie che con i frutti. La dose consigliata è di un grammo di foglie per tazza di acqua bollente, da bere per diverse volte al giorno. La dose consigliata per l’infuso di frutti è di 4 cucchiai da minestra di frutti essiccati per un litro d’acqua. Con l’infuso si possono fare anche gargarismi per le infiammazioni del cavo orale. Con il succo di mirtillo si preparano anche colliri per palpebre infiammate e prodotti per la pelle. Il decotto di mirtillo si fa con la polvere dei frutti. La polvere è anche contenuta in capsule, la dose consigliata è di 100, 200 mg per capsula. Le capsule possono anche contenere estratto secco di antocianine. La dose consigliata è di 80, 160 mg per tre volte al giorno. Dal frutto fresco del mirtillo si ottiene anche la tintura madre. La dose consigliata è di 40 gocce per tre volte al giorno. Le foglie di mirtillo possono avere effetti tossici per la presenza di idrochinone.
Costi dei prodotti
Cento grammi di tintura madre di mirtillo nero costano circa 9 euro. Una confezione con 60 capsule di estratto fluido di mirtillo costa circa 14 euro. Bustine a base di foglie di mirtillo o di frutti per infuso, costano poco più di 2,50 euro.