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"Mishel", my belle

Da Angi
Mercoledì 16 giugno era la Giornata Mondiale del Bambino Africano.
Per l'occasione, vi voglio raccontare la storia di Mishel.
Mishel ha compiuto un anno a fine maggio e pesa 7,5 kg. Abita a Tagache, vicino a Muhuru, al confine con la Tanzania, con mamma Jane e i fratelli. Del suo papà si sono perse le tracce.
Mishel è bellissima, come la sua mamma.
In this picha: Mishel :)
Mishel ha una fistola retro-vaginale che le porta una serie di scompensi di cui non mi pare il caso di approfondire.
Mishel è una bambina fortunata. L'anno scorso la sua mamma l'ha portata in ospedale quando a Karungu c'era un team pediatrico italiano, al St. Camillus M. Hospital per un mese di operazioni e assistenza.
Il chirurgo pediatra del team, il dr. Giancarlo Schiavon, si è interessato al suo caso e rientrato in Italia ha presentato i documenti alla Regione Veneto e ad una commissione di esperti, in collaborazione con la signora Monia Poli. Dopo varie vicissitudini burocratiche, la proposta trova l'appoggio del Consorzio per Mio Figlio Onlus. Si mette in moto la macchina della solidarietà: l'associazione, grazie anche al contributo di padre Rocco Tomei dei Cavanis e delle Dame della Croce Rossa di Treviso, coprirà le spese di viaggio, vitto e alloggio, offerto dalle Suore Discepole del Vangelo.
Mishel verrà operata all'ospedale Cà Foncello di Treviso, dove il prof. Giampiero Perrino, direttore della Divisione di Chirurgia Pediatrica, è stato tra i primi a introdurre in Italia una tecnica d'avanguardia per questo tipo di malformazioni.
Certo, è un modo occidentale di risolvere il problema. Ma un'operazione del genere qui si può fare solo a Nairobi, la metodologia non è delle più sicure e, come se non bastasse, è costosissima.
Un gruppo di volontari si metterà a disposizione di Mishel e Jane per i tre mesi di permanenza in Italia. Il loro ruolo sarà fondamentale: Jane parla fluentamente il dholuo, ma conosce solo alcune parole in kiswahili e inglese. E il suo piatto preferito non è esattamente la pasta.
Dopo una lunga corrispondenza, compilati i documenti necessari, ottenuti i passaporti, i visti e i biglietti aerei, Mishel e la sua mamma domani sera partono per l'Italia. Un'amica di famiglia si occuperà degli altri figli mentre Jane sarà lontana.
Quando le ho salutate a Karungu, qualche giorno fa, negli occhi di Jane c'era un misto di curiosa aspettativa, un pizzico di incoscienza, un allegro brillio di speranza.
Oriti! Safari njema, Mama Jane. Good luck, Mishel. Take care.
See you in September! :)
In this picha: Mishel and Mama Jane

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