“I conservatori pro-life sono ossessionati dal feto, dal concepimento ai nove mesi, dopo di che non ti vogliono sentir nominare, non ti danno niente, niente cure mediche niente assegni familiari, niente mensa scolastica, niente buoni pasto, niente welfare, niente! In età prenatale sei apposto, in età scolare sei fottuto! “
Questa frase è tratta da un monologo di un noto stand-up americano di nome George Carlin.
Proprio ieri si è tenuta a Roma, la marcia dei pro-life, e dato che di parole sull’argomento ne abbiamo sprecate già troppe ed i contenuti per cercare di far ragionare questa gente iniziano a scarseggiare, ho pensato di farmi aiutare da lui.
Laddove non arrivano le proteste e la sana indignazione, può arrivare la satira, e magari, una risata li seppellirà.
Dalle immagini prese da i vari giornali di ieri, si vedevano : grandi famigliole con numerosa prole a seguito ma soprattutto preti, suore e tantissimi uomini.
Chi popolava questo corteo quindi, erano coloro che con una gravidanza o un aborto non hanno nulla a che vedere.
“Quando cardinali e vescovi avranno sperimentato la loro prima gravidanza, le loro prime doglie, e avranno cresciuto un paio di bambini col salario minimo, allora sarò lieto di ascoltare cosa avranno da dire sul’aborto”
Questi poi, provocano più rabbia dei preti e degli arcivescovi.
Se pensiamo che la nostra vita e la nostra salute è nelle loro mani, se pensiamo che per un motivo o per un altro domani avessimo bisogno di ricorrere ad un aborto e ci trovassimo davanti un medico obiettore di coscienza che si rifiuta di aiutarci, il panico, la paura e i sensi di colpa aumenterebbero ancora di più.
Ma i medici non dovrebbero essere come degli angeli custodi che promettono di aiutare le vite altrui e di salvarne tante altre? E come mai quando una donna, che sfortunatamente ha subito uno stupro o che non ha un lavoro si rivolge a loro per interrompere la gravidanza, loro si rifiutano voltandosi dall’altra parte?
Che fine fa, cari medici, il vostro giuramento in quel momento?
La legge sull’aborto è violenza? No rifiutarsi di aiutare una donna, questa è violenza!
“Questi non sono a favore della vita, sapete cosa sono? Sono contro la donna! Semplicemente contro la donna! A loro non piacciono le donne. Credono che il ruolo principale della donna sia di fare da giumenta per lo stato”.
“Non si vedono molte di queste donne bianche antiabortiste, offrirsi volontarie per farsi innestare nell’utero dei feti neri, vero? Non li vedrai mai adottare dei bambini di madre drogata. No, queste sono cose che farebbe Gesù!”.
Le parole di Carlin sembra siano una didascalia intelligente alle immagini di ieri.
“Più bimbi italiani. No all’aborto”
Oltre ad una propaganda illiberale e ciecamente cattolica quesata marcia pro-life è stata una vera sfilata di fascisti.
Si, chi se ne frega dei bambini rom o extracomunitari, salviamo i feti di pura razza italiana!
Che vite interessano a questi pro-life? Quelle delle donne abbiamo capito perfettamente di no, visto che ci considerano alla stregua di contenitori e incubatrici.
Se quello stesso feto, che loro chiamano bambino, una volta nato diventasse un omosessuale (o una lesbica), sarebbero ancora così interessati alla sua vita? Dall’oppressione e dalla persecuzione che ancora si ritrovano a subire , da chi predica solidarietà, perdono e amore fraterno -ovvero il Vaticano e i suoi discepoli-, credo proprio di no.
“Ogni aborto è un bimbo morto”
“Bene se i feti sono esseri umani, perché il censimento non li conta? Se i feti sono esseri umani, perché dopo un aborto spontaneo non c’è un funerale? Se i feti sono esseri umani perché la gente dice : abbiamo due figli e un altro in arrivo, invece che abbiamo tre figli?”.
E ancora striscioni con scritte “L’aborto è un omicidio”.
“..l’80% degli ovuli fecondati di una donna vengono rigettati ed espulsi dal suo corpo una volta al mese durante le mestruazioni, finiscono negli assorbenti ma sono comunque ovuli fecondati quindi quello che questi antiabortisti ci dicono è : che una donna che ha avuto più di un ciclo è una serial-killer”.
Come è possibile che troppe donne siano ancora così poco informate sulla fecondazione, sul ciclo mestruale e sulla propria sessualità tanto da appoggiare deliranti affermazioni cattoliche del tipo “ La vita inizia con il concepimento”.
Dopo la marcia di ieri, dopo i messaggi estremisti e ignoranti di tutti i partecipanti, sempre più urge nel nostro paese una sana educazione sessuale inserita sin dai primissimi anni di scuola.
L’educazione sessuale potrebbe essere l’unico rimedio per salvare questo paese da questa mentalità talebana.
Guardando le immagini ho notato che il corteo era popolato anche da molti giovani. Ma poi grazie a qualcuno che ha divulgato l’immagine qui sotto, abbiamo scoperto che molti di questi giovani (ragazze soprattutto) sono stati pagati per presenziare al corteo pro-life.
Una vera e propria offerta di lavoro e si sa, in questo momento di crisi non è molto difficile trovare qualcuno che si presti a lavori senza capirne la vera mansione che si deve andare a svolgere.
Molte ragazze sono state pagate 37 euro per presenziare in un corteo contro le donne, come loro.
Per presenziare contro una legge che salvaguarda la vita e la libera scelta anche di quelle stesse ragazze che ieri si trovavano a mantenere scatole per raccolta fondi o striscioni contro l’aborto e tra un mese loro stesse si potrebbero trovare a chiedere la pillola del giorno dopo (e sappiamo benissimo che genere di trattamento subiscono le donne che ne fanno richiesta ); o peggio ancora si potrebbero trovare a dover affrontare un aborto, e un medico, uno di quelli che ieri marciava, uno con cui magari hanno scambiato qualche parola potrebbe rifiutarsi di aiutarla e girare la testa dall’altra parte.
Una cosa è chiara : l’intento dei pro-life e far tornare gli aborti clandestini -tra ferri di calza e frullati di prezzemolo- dove migliaia di donne tra dolori, infezioni e avvelenamenti perdevano la vita.
Non parlateci di vita, e del suo valore se quello che volete è solo la nostra schiavitù e la nostra morte.
(Immagini prese da : Giornalettismo e qui ).
Faby