A breve sarà ospitato nel salotto pomeridiano della televisione italiana di Barbara D’Urso, dove racconterà la sua esperienza di Mister omo. E l’attesa è tanta, anche perché Giulio è un attivista con le idee molto chiare su coming out, omofobia, discriminazione e diritti gay.
Giulio, raccontaci di te.
Sono palermitano, vivo a Roma da 7 anni, e ho una laurea in arti e scienze dello spettacolo. Sono gay e visibile con tutti, dalla nonna al più piccolo dei cugini, ma è stato un percorso faticoso. Lo racconto, perché gli anni tra i 14 e i 18 sono stati i più brutti ma a diciott’anni finalmente, dopo un lungo percorso con gli psicologi, i miei hanno imparato a convivere con questo mio aspetto.
Perché ti sei iscritto alle selezioni di Mister Gay Italia?
Ho voluto partecipare perché Paolo Patanè, presidente di Arcigay, mi ha consentito di fare un intervento al gay pride di Napoli come Mister gay Roma. Mi è piaciuto salire su quel palco, sono uno qualunque, non un personaggio pubblico o il politico di turno, ma aveva anch’io qualcosa da dire.
Che cosa?
Ad esempio ho chiesto ai vip, personaggi pubblici, politici e sportivi di fare coming out perché potrebbe essere un aiuto consistente alla nostra causa. Poi ho saputo che Mister gay era alla ricerca di un reginetto con caratteristiche non solo estetiche, ma in grado di parlare e di rappresentare la comunità lgbtq. Così mi sono iscritto…
…e ha pure vinto! Te lo aspettavi?
Di certo c’erano ragazzi più belli di me, forse hanno prevalso i contenuti che ho portato. Avevo davvero un sacco di cose da dire.
E ora che si fa, da Mister gay Italia?
IL VIDEO DI GIULIO SPATOLA
Spero di far valere il titolo di Mister gay e non far cadere l’elezione nel dimenticatoio. Vorrei, al di là dell’aspetto, concretizzare un impegno sociale direttamente rivolto alla comunità che rappresento. A breve, con Arcigay, andrò in qualche liceo o scuola superiore a fare sensibilizzazione.
So che sarai tra gli ospiti di Barbara D’Urso nei prossimi giorni…
Sì, e lì voglio lanciare un messaggio ad ogni individuo glbtq e alle associazioni di essere più uniti e a mettere da parte le diatribe interne. C’è bisogno di una sola voce e non di un brusio che non porta a nulla.
Hai anche pubblicato su youtube un video contro l’omofobia che ha avuto molto successo?
Sì, esattamente dopo l’uscita di una mia intervista su libero.it ho letto dei commenti di eterosessuali davvero poco piacevoli e la cosa mi ha fatto stare male. Uno era tipo “la Chiesa dovrebbe fare qualcosa per impedire gente come questo di invitare altri a fare coming out”. Un po’ demoralizzato mi sono proposto di lanciare un contro-messaggio. Non immaginavo che un video con immagini da “Batman il ritorno” e una splendida canzone di un gruppo quasi sconosciuto, insieme ad immagini di tg e dei pride potesse avere tutto questo successo. Lo hanno visto davvero in molti.
Ok, adesso però parliamo di uomini. Qual è il tuo tipo ideale?
E’ da film, quello che incontri per caso e con un sorriso ti colpisce. Vorrei un incontro fortuito in qualsiasi contesto.
Stai eludendo la mia domanda.
Mettiamola così, ho una sorta di debole per i tipi sudamericani, il mio ultimo fidanzato era messicano, ma ho avuto anche fidanzati biondissimi…
Confessa, qual è la strategia è più efficace per sedurti?
E’ quella di non essere troppo facili e farsi desiderare. Mi annoio delle cose troppo facili, io amo combattere. (Articolo pubblicato originariamente sul sito Arcigay.it il 16 settembre 2010)
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