Ultimamente mi sono capitati in mano dei romanzi rosa in lingua originale che mi sto divertendo a tradurre. Un pò per affinare le mie conoscenze della lingua, un pò per a
nalizzare questo filone, a me ignoto, della narrativa.
Le trame son sempre le stesse.
Lei, giovane e bella, rimane incinta anche se il dongiovanni di turono, ricco e mascolino, aveva preso le precauzioni (eh la Madonna...n'altro miracolo?).
C'è sempre un figlio di mezzo, ragion per la quale il dongiovanni cambia vita, folgorato sulla via per Damasco (altro miracolo).
Una cosa è certa e mi fa tenerezza: rispetto ai romanzi romantici che leggo, per piacere personale (quelli di Fabio volo per esempio), questi che sto traducendo fanno tenerezza.
Sono storie romantiche quasi per bambini, tanto son ingenue.
Sono finalizzati a raggiungere l'happy end. Anche in modo assurdo.
Le complicazioni vengono sciolte come se niente fosse, anche in modo improbabile.
Tutto bene, dunque. Ma c'è un ma.
Come mai tutti i maschi di queste storie corrucciano la fronte e le donne hanno continue palpitazioni?
Il sesso forte ha problemi di rughe mentre tutte le esponenti del gentil sesso sono caridiopatiche?
E perchè tutti, maschi e donne, non guardano sempliceente ma lanciano, sferrano, inchiodano sguardi carichi di odio, astio, ironia, sarcasmo? Sono maghi della comunicazione emotiva e gestuale o sono più semplicemente posseduti dal demonio?
Quel che mi inquieta è il problema, però, che hanno alle corde vocali.
O urlano o mormorano. E ci credo: se pure per parlare nell'orecchio di uno che ti sta a cinque centimetri di distanza urli, alla fine rimani con la voce di Sandro Ciotti: matematico.
Misteri della narrativa che, temo, non sono ancora esauriti...
Marquis