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Misteri montegranaresi. Lucentini, Gismondi e l'anacoluto manzoniano

Creato il 11 gennaio 2013 da Laperonza

 

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Ci sono cose che l’uomo comune non capisce e forse è proprio per questo che si allontana dalla politica, non se ne interessa, lascia fare. La politica a volte ha dei meccanismi che sembrano incomprensibili, legami tra le persone che vi operano complicati e fuori dalla normale logica dei rapporti umani, relazioni e dipendenze indecifrabili. E lo sono soltanto perché l’uomo comune non sa, e forse mai saprà, cosa c’è dietro questi rapporti.

Incomprensibile, ad esempio, è il peso politico all’interno della maggioranza che governa Montegranaro, del Consigliere Comunale Mauro Lucentini. A guardar bene le cronache politiche cittadine Lucentini appare come il vero protagonista di questa maggioranza. Parte come Assessore ai Lavori Pubblici ma, dopo qualche mese, viene “invitato” a dimettersi. Prima cosa indecifrabile. Indecifrabile il perché dell’estromissione, che nessuno ha mai realmente spiegato, il perché egli abbia accettato, tutto sommato, di buon grado, il perché la cosa, eccezion fatta per qualche articolo di giornale apparso nei giorni immediatamente successivi, è sostanzialmente passata in sordina, come se tutto fosse normale mentre, a pensarci bene, normale non è per niente.

Da consigliere tace per un lungo periodo, almeno agli occhi e alle orecchie del comune cittadino, poi torna in sella e gli viene affidata una delega specifica per il personale. Altra anomalia. Non si capisce perché si dia una delega ad un Consigliere Comunale quando c’è una tale abbondanza di assessori. Fatto sta che Lucentini accetta la delega per poi restituirla, dopo pochi giorni, in polemica con l’Amministrazione Comunale. Fonda così un nuovo Gruppo Consiliare, Montegranaro Futura, seguito dal fedele Marco Salvatorelli, e si libera sostanzialmente le mani dicendosi non più vincolato alla maggioranza ma intenzionato a votare di volta in volta i provvedimenti secondo coscienza.

Nonostante la fuoriuscita dalla maggioranza di governo, però, il nostro continua a partecipare alle riunioni di maggioranza e pesa molto al tavolo delle discussioni tanto che esce puntualmente sulla stampa elargendo dichiarazioni a nome e per conto della Giunta, ancorchè parzialmente e timidamente smentite dal Sindaco. L’impressione che l’uomo comune ha è che il Consigliere Lucentini tenga in mano le sorti dell’Amministrazione Comunale. Il perché non si capisce. Certo è che dalla sua ha personaggi del calibro di Gianni Basso e, forse, qualche altro membro importante della coalizione che ancora non si è palesato. Ma il grande peso politico che dimostra rimane all’apparenza misterioso.

Altra cosa che non si capisce è il perchè Gismondi voglia continuare a navigare in queste acque tempestose. Le condizioni in cui la sua Amministrazione governa sono, per sua stessa ammissione, estremamente difficoltose per i problemi di liquidità che tutti i Comuni hanno. Aggiungiamo la complicatissima situazione di organico in cui versano diversi comparti della pubblica amministrazione cittadina, primo fra tutti quello della Polizia Municipale. I risultati, del resto, parlano da soli e danno l’immagine di un’Amministrazione Comunale immobile, incapace di scelte davvero importanti.

Gismondi è costantemente sotto attacco di “fuoco amico”. La questione Lucentini è probabilmente solo la punta dell’iceberg di una situazione di grande conflittualità all’interno della coalizione, di cui si è avuta spesso prova con uscite estemporanee di membri anche importanti, primo fra tutti il Presidente del Consiglio Comunale Gianni Basso, ma anche dell’Assessore ai Lavori Pubblici Giacobbi. Perché Gismondi continua a sforzarsi di mantenere dritta la barra in questo mare tempestoso se tanto si  imbarca acqua e si è certi che la nave non reggerà il mare? Perché non fa un gesto di orgoglio e responsabilità e manda tutti a casa? Ma questa è una di quelle sottigliezze metafisiche, che una moltitudine non ci arriva.

Luca Craia

 


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