Ettore Bilotta crea la sua collezione Haute Couture Autunno/Inverno 2015-2016 per una Donna misteriosa, imperscrutabile ed altera, come la Giuditta di Gustav Klimt, dalla bellezza sconvolgente, o come un elegante fenicottero in volo, o, ancora, come una Isadora Duncan nell’armonia del corpo intento a danzare.
Per Lei, per la protagonista dei suoi sogni creativi, sceglie, con meticolosa dedizione, tessuti preziosi, damaschi dai toni delicati dei rosa con tralci di fiori in rossi carmini.
L’onirica Donna bilottiana indossa cappottini ¾ dalla linea ad A con maniche dai tagli importanti e con morbidi, leggeri, ma incisivi sbuffi. Porta con grazia una petite veste su abitini in doppio satin, con giochi di lucido e opaco, ad enfatizzare fenditure diagonali, che sfociano in motivi asimmetrici. Questa Donna si avvolge in graziosi abiti di organza ricamata con motivi floreali, in lana mohair dal pallido rosa o immersa nel nero assoluto.
Bilotta adora “costruire” pantaloni per la sua Donna très chic. E saranno in doppio satin nero e georgette, anch’essi con taglio sapiente, da portare sotto camicie in tripla organza o con minuscoli cappotti in duchesse. I pois? Piccoli, d’argento e petrolio metallizzato.
Punto determinante dell’intera collezione sono le spalle “insellate “, volute e realizzate per accentuare ancor più il punto vita. Così come le nervures , che sono le lavorazioni predilette da Bilotta per questa collezione.
Il tailleur torna trionfalmente in auge con grande ridondanza, prezioso come sempre, ma quasi mai ton su ton. Lo caratterizzano tessuti diversi e a tratti i colli delle giacche sono ingioiellati da ricami significativi. Le gonne sono sottolineate da asimmetrie, che ne enunciano la particolarità con giochi di sbiechi e dritti fili.
Il tulle di seta è ricamato con micro paillettes a motivo di grandi rose che danno vita ad una trama fitta ma, allo stesso tempo, leggera e impalpabile. Un tessuto destinato ad adornare une petite robe noire o abiti da ballo da gran sera, su base di organza e con corpini in velluto.
Già, il velluto, il protagonista assoluto di questa collezione, il tessuto prezioso per eccellenza, intoccabile per la paura di profanarlo, scivola su corpi sinuosi avviluppati in abiti da cocktail e da soirée. Verde malva, rosso carminio, verde petrolio, nero o argento, saranno i colori dominanti di tutta la collezione.
La Signora che popola i pensieri reconditi di Ettore Bilotta, sceglierà una raffinata tuta dal collo arricchito con volant o tutto in pizzo chantilly, ricamato e luminoso o sobriamente opaco. La linea asciutta ne rivelerà la fisicità ma non svelerà in alcun modo la Donna che non vuole essere “scoperta”, se non da chi deciderà Lei stessa.
Com’è la sera di Bilotta? E’ una sinuosa e guizzante linea a sirena, coi corpini accentuati dalle maniche (altro motivo basilare della visione filosofico/stilistica del couturier) ingemmate da minime ricamazioni swarovsky, jais o micro paillettes, con disegni geometrici d’ispirazione decò.
La contrapposizione del leggero al pesante (apparentemente un ossimoro) si evidenzierà nella soirée, quando il fluido e severo velluto sarà abbinato alle organze, allo scopo di alleggerire la silhouette quando si va al ballo. Perciò fortissimamente voluto.
La Sposa sarà in velluto color champagne, chiaro e luminoso, elegantissimo nelle asimmetrie delle recisioni, a tratti austero ma maliziosamente aggraziato, quando sulle spalle è posizionato un petit manteau in tulle riccamente abbellito da piccoli mazzolini di mughetti e tralci di foglie. Swarovsky e cristalli trasparenti dominano anche qui. E, oltretutto, sono potentissimi porte-bonheur.
Credits: Barbara Manto & Partners, Ettore Bilotta
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