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Queste bolle, che si estendono per 25.000 anni luce sopra e sotto il piano galattico, sono invisibili ad occhio nudo. Ma gli astronomi che lavorano con i dati del telescopio spaziale Fermi, che rileva i raggi gamma, sono stati in grado di vedere le strutture. La loro natura è ancora piuttosto misteriosa. Le due bolle coprono circa metà del campo visibile da Terra e potrebbero essersi originate milioni di anni fa.
I ricercatori dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge in Massachusetts (USA) le hanno scoperte analizzando i dati delle osservazioni fatte con il telescopio spaziale Fermi e che sono disponibili pubblicamente a chiunque voglia farne uso per le sue ricerche.
Le due bolle erano rimaste finora invisibli, occultate in quella specie di nebbia di raggi gamma che pervade il cosmo. Solo ora sono disponibili degli strumenti per distinguere attraverso questa nebbia le strutture nascoste. Che cosa abbia originato queste gigantesche strutture non è chiaro ma le ipotesi non mancano.
Forse si tratta del residuo di un’antica esplosione del buco nero che occupa il centro della nostra Galassia. Oppure l’origine potrebbe essere una zona ad alta intensità di formazione di stelle che ha generato ammassi stellari molto massicci milioni di anni fa.
La ricerca sarà pubblicata sulla rivista Astrophysical Journal, per maggiori informazioni si può intanto consultare il sito della NASA. Insomma, le domande senza risposta sono molte e tutte connesse con fondamentali questioni sull’origine e sull’evoluzione delle galassie, uno dei tanti temi aperti dell’astrofisica moderna.
Proprio in questi giorni è stato presentata una ricerca (1010.5783) che sembra smentire l’ipotesi, finora abbastanza accreditata, della connessione tra materia oscura e formazione delle galassie. L’idea è che la materia oscura avrebbe formato degli aloni intorno agli ammassi di gas e polveri e, comprimendoli, avrebbe innescato la formazione delle galassie. Nel caso di due ammassi globulari NGC 2419 e MGC1, questa ipotesi non sembra essere vera. Sembra piuttosto che gli ammassi globulari si formino nello stesso modo in cui si formano le stelle, dove la materia oscura non ha nessun ruolo.
fonti: oggiscienza.wordpress.com - altrogiornale.org
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