Miti e fantasmi parte II - (Chiesa e Ici)

Il fantasma della Chiesa che non paga l'Ici continua ad aggirarsi per l'Italia. Anche ieri Marco Travaglio ne ha parlato, criticando la manovra di Monti laddove non ha colpito le ricchezze, ma pesa sulle spalle dei soliti.
Ecco il video:

Personalmente trovo poco intellettualmente corretto il discorso di Travaglio, perché equipara entità diverse e situazioni all'opposto, come se la Cei e le mafie fossero la stessa cosa. Non sono contro Travaglio, ma contro il metodo che impiega per ottenere una facile indignazione non mi sembra condivisibile. Non è solo "facendo arrabbiare" gli italiani, smuovendoli con false campagne, che si ottengono leggi eque e giustizia; io credo che il compito che competa alle persone informate sia di dimostrare che attraverso la conoscenza e l'informazione si possa costruire una società migliore, e Travaglio mi sembra aver dimenticato quest'aspetto.
Intanto la storia, che riportavo qui, e che è semplice: ci sono delle leggi che hanno esentato "tutti gli immobili utilizzati da un “ente non commerciale” e destinati “esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive”. Questo per agevolare soggetti no profit che svolgono attività sociale. Quindi: il proprietario deve essere un ente non commerciale (non ci devono essere utili da distribuire, per intenderci) e quello che guadagna lo deve utilizzare per le attività che svolge. Infine l’immobile deve essere utilizzato solo per le attività descritte."
Di fronte ad una sentenza della Corte Costituzionale, nel 2005 si cambiò la legge (ovvio che, avendola fatta Berlusconi, qualche problema di fondo c'è...) e ancora nel 2006.
Ad usufruire dell'esenzione non è solo la CEI, ma il mondo del no profit in generale, e anche fondazioni, comitati, onlus, organizzazioni di volontariato, organizzazioni non governative, associazioni sportive dilettantistiche, circoli culturali, sindacati, partiti politici. (Oggi su l'Avvenire un'inchiesta in merito, volta al tentativo di sfatare il mito della Chiesa che non paga le tasse.)
Un conto è rispettare le leggi vigenti e cercare di migliorarle o dar loro un'attuazione reale, così da controllare che l'albergo a cinque stelle - che sia della CEI o di un parito - paghi ogni centesimo di tasse; un altro è vaneggiare di falsità, perché se dentro l'hotel suddetto c'è una cappella, l'Ici va riscossa completamente e anche per il suolo occupato dalla chiesetta in questione. Altra cosa sarebbe chiedersi se e in quale misura gli enti no-profit esentati debbano pagare l'Ici, io credo che questi forniscano un servizio alla società che vada a ripagare di spese che altrimenti rientrerebbero nelle tasse comunali (ad esempio, il servizio di ristoro per i senzatetto della stazione che a Bologna il Comune non può permettersi di svolgere e che è nelle mani di Onlus: è un beneficio per tutta la città a prezzo zero...).
Ma non è la questione che cerca di sollevare Travaglio, preoccupato di fare macelleria sociale piuttosto che di informare completamente.
Preferirei che la gente si indignasse dell'evasione fiscale propria, piuttosto che andare sempre a cercare un colpevole: la Chiesa, Berlusconi e Mediaset, la mafia e "gli evasori": sempre gli altri, e intanto la situazione è sempre peggiore. Preferirei che ci fossero proposte concrete, e non le solite campagne alla Brancaleone, fatte più per attirare consenso che per altro: serve una legge sull'evasione fiscale, non attaccare la Chiesa perché le parrocchie non pagano l'Ici: il vero problema non sono i vertici della Cei, ma quella classe di ricchi che si sente esentata dalle regole della convivenza sociale. Ed è rispetto a quella, che poi ci governa politicamente o ci governa economicamente, che abbiamo il compito di mutare la società e cambiare davvero le cose...
Due articoli: la legge; e la Voce.