Il mondo è affamato di modelli e di esempi da seguire, la quotidianità tramite la tv e i social media dove ogni giorno ne sfornano a quantità industriali, dai piccoli protagonisti di micro drammi quotidiani ai grandi eroi da leggende metropolitane.
Ognuno nel suo piccolo aspira ad essere un eroe, un protagonista un mito e vuole che il suo ricordo viva per sempre.
Così ci si ingegna, si escogitano metodi e modi, artefici, alchimie e magie, per entrare in quel ristretto Olimpo riservato alle leggende.
Così come insegnano certi miti dal passato, il male diviene la strada più corta per giungere all’immortalità, nelle menti malate e assetate di onniscienza, l’assassinio o meglio la strage, o ancora meglio il suicidio rituale è l’unica via per sedersi una volta per tutte sullo scanno del mondo.
I tempi cambiano e di certi miti il mondo è ebbro, stufo, stanco, nauseato, finite sono le epoche dei caviglieri erranti, terminate quelle dei condottieri, giunte al termine anche quelle dei dittatori, nessuno ha più bisogno di discorsi deliranti sulla superiorità della razza, neppure uno ha necessità di combattere e morire per vetusti ideali di patria e bandiera e così in mancanza di ciò, la morte nella sua veste più violenta è ancora sinonimo di mito, d’immortalità e leggenda, chi muore giovane in modo feroce, travolgendo gli eventi, rinasce come mito e il suo posto nell’Olimpo dell’immortalità rimarrà sino a quando ne sopravviveranno i ricordi.
Questi sono i miti, le leggende che bruciano la vita l’attimo di un sogno, troppo giovani per avere un passato e troppo vecchi per scriverne il futuro.
Poi ci sono gli eroi, uomini e donne senza un nome, senza un volto, senza passato e futuro, con solo l’attimo di un presente troppo presto dimenticato, persone che neanche le più grandi delle loro gesta saranno annoverate nell’Olimpo dell’immortalità, miriadi di insignificanti persone che nella quotidianità delle loro azioni, quasi senza accorgersene, in mesto silenzio, umilmente, fanno di questo mondo un luogo decente, grazie a loro a questi eroi del quotidiano, eroi senza nome né volto, dimenticati dal tempo, che sopravvivono i miti che scrivono i loro nomi immortali sugli asfalti roventi di una pista, il mondo ha bisogno di entrambi, ma vivi, di eroi e miti, son già saturi i libri di storia.