Veloce e fugace il contatto con i mangiatori di loto, per fortuna degli uomini di Ulisse. Bene li accolgono i lotofagi che offrono loro di quei fiori dal frutto rosso e carnoso che essi mangiano. E chi ne mangia la propria patria dimentica, e gli impegni di uomo e ogni altro piacere che sia diverso da quello che divora le loro menti e rende vuoto lo sguardo. E gli uomini di Ulisse ne mangiano e non vogliono fare più ritorno e a forza il loro capo deve trascinarli sulle concave navi legandoli sotto coperta. E gli altri invita veloci a imbarcarsi perché non mangino a loro volta quel dolce frutto e dimentichino il ritorno. Per gli uomini di Ulisse quella non è dunque una strada senza ritorno, come per molti altri che su quell’isola restano immergendo voraci e dimentichi le dita nel piatto per cibarsi della farina bianca e di sogni falsi.
Odissea - libro XI
Oggi, l'Isola di Lotophagitis è individuata in Tunisia, a Djerba.