MILANO – Un cortometraggio che mette in risalto il potere di trasformazione esercitato dai legami tra donne, e una storia simbolica che racconta il cambiamento di vita. Una iniziativa creativa, come la regista Ava marie Du Vernay descrive il suo cortometraggio “The door” realizzatro per Miu Miu.
Il film è il quinto della serie ‘The Miu Miu Women’s Tales’, corti diretti da importanti registe internazionali dopo ‘The Powder Room’ di Zoe Cassavetes, ‘Muta di Lucrecia Martel’, ‘The Woman Dress’ di Giada Colagrande e ‘It’s Getting Late’ di Massy Tadjedin per la Maison di Miuccia Prada.
Una iniziativa creativa, spiega Miu Miu, che pone il punto di vista femminile al centro del viaggio cinematografico e utilizza la moda per esplorare idee politiche oltre che per esprimere la narrazione creativa. “Ogni volta che una donna realizza un film – afferma DuVernay – compie un atto politico, indipendentemente dal fatto che lo si interpreti o meno come tale. I film diretti da donne, che siano commedie o drammatici, documentari o narrativa, illustrano l’esperienza umana per il tramite della voce di una donna, degli occhi di una donna, della creatività di una donna. Esperienze che spesso vengono emarginate, falsificate o semplicemente ignorate. Penso che quello che sta facendo Miu Miu con questa serie di film sia meravigliosamente radicale”.
Il centro simbolico di ‘The Door’ è l’ingresso della casa della protagonista. Nelle scene iniziali, inquadrate con energia, quando la protagonista apre la porta per salutare un’amica si trova inviluppata in una tristezza obliqua.
“Nel film – spiega la regista – i personaggi arrivano alla porta di un’amica in difficoltà e ognuno porta qualcosa di sé. Alla fine, vediamo che la nostra protagonista è pronta a varcare la porta da sola e la porta rappresenta un percorso che conduce a ciò che siamo”. Anche l’abbigliamento è simbolo di rinnovamento e ogni cambio di costume accompagna la nostra protagonista che emerge da una crisalide di tristezza. Nelle ultime scene, si toglie l’anello, infila lunghi guanti di pelle nera e, trasformata dal potere emotivo dei vestiti, attraversa la porta. “Ho avuto l’impressione – dice ancora DuVernay – che la collezione Miu Miu fosse pervasa allo stesso tempo da una forza e da una vulnerabilità molto belle. E ho lasciato che fosse quest’idea a guidarmi nel percorso di scrittura e produzione”. I film di Ava DuVernay scavano nelle complesse vite interiori delle donne. E’ la prima donna afroamericana a vincere il Premio per la Miglior Regia al Sundance Film Festival, per il suo secondo film, ‘Middle of Nowhere’, nel 2012. In The Door recitano Gabrielle Union, Alfre Woodard, Emayatzy Corinealdi, Adepero Oduye e la cantautrice Goapele