La storia di MobileMe ha inizio nell’ormai lontano 2000, quando la mela morsicata decise di lanciare il progetto iTools, insieme di strumenti basati sul Web, come una prima versione di iDisk e una casella email gratuita @mac.com. Nel 2002 la piattaforma venne rinominata .Mac e arricchita di alcune funzionalità, come un tool antivirus e spazio per il backup dei file, il tutto offerto con una spesa annua pari a 99 dollari.
Nel 2008 il servizio diventò MobileMe, in concomitanza con il lancio della versione 2.0 per il sistema operativo dedicato allo smartphone iPhone. L’esordio non fu dei più felici, con numerosi problemi di accesso e frequenti downtime. Una situazione che arrivò a suscitare le ire di Steve Jobs, tanto da portare allo scioglimento del team al lavoro sul progetto. L’avvento del cloud computing ha poi portato Apple a sperimentare con la gestione dei propri servizi da remoto, fino alla nascita diiCloud.
In concomitanza con la migrazione forzata alla nuova piattaforma, Apple sta spingendo anche per l’abbandono del sistema operativo Mac OS X 10.5 Leopard, offrendo un aggiornamento gratuito al successivo Snow Leopard, a cui si sono susseguiti più di recente Lion e Mountain Lion, quest’ultimo con un debutto previsto entro la fine del mese.