Non ci sarà nemmeno il tempo di festeggiare il capodanno. Dal 1° gennaio 2015 entrerà in vigore l'ultimo tassello della Riforma Fornero: la riduzione dei trattamenti economici di mobilità. Mobilità che, ricordiamo, spetta alle persone che sono state licenziate in seguito a proedure di riduzione del personale quale causa di sciogliemento del vincolo di lavoro.
Obiettivo finale della legge Fornero: arrivare al 2017 con un unico trattamento di disoccupazione della durata di 12 mesi per tutti, a prescindere da età, territorio e settore produttivo – a differenza di quanto avviene con l'attuale disciplina.
Cosa cambia, quindi, con le nuove regole della mobilità?
Centro Nord. I lavoratori di quest'area si divideranno per fasce d'età.
- Sotto i 39 anni: nessuna modifica. Il trattamento di 12 mensilità già previsto nel 2014 resterà invariato anche negli anni successivi.
- Dai 40 ai 49 anni: il licenziamento subìto nel 2015 darà diritto ad un'indennità di moblità pari a 18 mesi (anziché le 24 del 2014), mentre saranno solo 12 quelle concesse con licenziamento al 2016.
- Sopra i 50 anni: riduzione delle mensilità a 24 se licenziati nel 2015 (per il 2014 le mensilità erano 36), 12 se l'evento si verificherà nel 2016.
Sud. Anche in queste Regioni, si ragiona per fasce d'età.
- Sotto i 39 anni: 12 mensilità (contro le 24 dell' anno corrente) per licenziamento e mobilità avvenuti nel 2015.
- Dai 40 ai 49 anni: 24 mesi (contro le 36 del 2014) di mobilità, che scenderanno a 18 nel 2016 ed a 12 nel 2017.
- Sopra i 50 anni: 36 mesi (attualmente sarebbero 48) che, anche in questo caso, caleranno fino a 18 nel 2016 ed infine 12 nel 2017.
Non sono previste, invece, nuove regole per la maturazione del diritto alla mobilità, almeno fino all'emanazione di nuove leggi.
Proposta Lavoro continuerà a monitorare e a mantenere i lettori aggiornati sull'argomento.
Simone Caroli