Mobilitàzione: contro i tagli al trasporto pubblico in Piemonte

Creato il 03 maggio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Diluvia, quando arrivo davanti alla stazione di Porta Susa e intravedo un piccolo gruppetto di ragazzi, alcuni con la bici al seguito, altri che trasportano dei pannelli di cartone colorato.
Sono i ragazzi che si sono trovati qui nel pomeriggio di giovedì 2 Maggio, nonostante la pioggia che sembra aver paralizzato per qualche momento il centro di Torino, a manifestare.

Mobilitàzione chiede al Piemonte di cambiare strada: e la protesta si leva contro i tagli al trasporto pubblico, grande vittima della razionalizzazione della giunta Cota.
Che la Regione non navighi in acque sicure è ormai chiaro da tempo: ma la scure dei tagli si abbatte implacabile contro autobus e treni è un prezzo troppo caro da pagare per i cittadini.
Si parla del 40% di corse urbane in meno, e del 60% di tagli alle corse extraurbane: tagli del 50% al trasporto su gomma e quelli del 33% al trasporto su ferro, numeri ridimensionati nelle trattative dei giorni precedenti, anche se ancora molto preoccupanti.
La manifestazione è organizzata dalla collaborazione di Collettivo.Alter.POLIS, Officine Corsare, SI – Studenti Indipententi, Last- Laboratorio Studentesco e Movimento per la Decrescita Felice, ed anticipa la manifestazione che avrà luogo a Milano il 6 Maggio.
Il piccolo corteo si snoda tra le fermate degli autobus in Piazza XVIII dicembre, fino a penetrare nella nuovissima e pluriinaugurata stazione di Porta Susa: la testa del corteo è un autobus di cartone, sorretto da ragazzi che lo guidano tra la curiosità dei viaggiatori in stazione, distribuendo volantini per sensibilizzare i cittadini.
Compaiono anche delle bandiere No Tav: i manifestanti portano alla luce il problema di un trasporto locale lasciato a morire, mentre si prediligono ancora una volta le grandi opere.
“La giunta Cota dimostra di star andando in una direzione totalmente contraria alle politiche a lungo periodo che vorrebbero portare a compimento il progetto delle Smart City”, mi dice Livio, rappresentante di Alter.Polis.
“Manifestiamo per proporre una mobilità sostenibile. I soldi che risparmiamo oggi sul trasporto pubblico dovranno essere poi reinvestiti in futuro nella sanità, per colpa dell’inquinamento”.

E in effetti la giunta Cota si sta muovendo verso orizzonti quanto mai distanti dagli obiettivi di sostenibilità e innovazione che la città di Torino e il Piemonte cercano da anni di porsi; il progetto Smart City sembra collassare, in una città in cui il trasporto pubblico sarà una nota ancora più dolente di quanto non sia ultimamente, e le piste ciclabili rimarranno come oggi scarse di numero e quasi prive di manutenzione.
Sulla regione, e in particolare sulla città di Torino, pesano ormai da anni i dati record del superamento del limite per la protezione della salute umana previsto per il pm10: l’aria del capoluogo piemontese è una delle più irrespirabili d’Italia.
Inoltre sulle spalle degli universitari si sono abbattute già parecchie sforbiciate della Regione: le borse di studio, tanto per iniziare, e i pesanti tagli all’Edisu. Depotenziare il trasporto pubblico vuol dire colpire la maggioranza degli studenti che, pendolari o non, si muovono tutte le mattine con gli autobus o i treni per raggiungere l’Università.
Ma la situazione pare non voglia migliorare: e il corteo allora sfila, fino ad arrivare sotto Palazzo Lascaris, dove è in corso la maratona per l’approvazione del bilancio.
Il pullman di cartone attraversa le strade, seguito da biciclette e ragazzi a piedi, simboli di una nuova e più sostenibile mobilità in mezzo al traffico di Torino.

Articolo di Gabriella Dal Lago.


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