Magazine Lifestyle

Moda all’uncinetto – il mistero delle modelle senza testa

Creato il 10 gennaio 2012 da Maria Grazia @MGraziaPiem

Vi siete mai chiesti perché le modelle che posano per le riviste di uncinetto & Co. sono sempre così… sciatte? O per dirla più elegantemente, troppo acqua e sapone? Se c’è questa fortuna, perché spesso scialli, maglie e altri manufatti sono indossati da manichini, statue o da modelle senza testa. No, probabilmente non ve lo siete mai chiesto.
Io mi sono sorpresa a pensarci perché da qualche anno la mia mamma ha riscoperto la passione per scialli e sciarpe fatte a mano. È così brava che gliene chiedo sempre di nuovi e di diversi colori, un tour de force del gomitolo, insomma, e in casa sono tornate a circolare le riviste del settore.

Moda all’uncinetto – il mistero delle modelle senza testa

Sfogliando le pagine dei giornali da cui mia madre prende i modelli, mi sono chiesta perché l’immaginario della moda chic e metropolitana debba essere legato a donne strafighe e perfette, mentre la moda realizzata all’uncinetto sia rappresentata da ragazze pure e angeliche con un non so che di “nonnesco”.
Mi direte che l’arte dell’uncinetto, dei ferri e della forcella è antica, che i segreti e i modelli si tramandano da generazioni ed è inevitabile che chi indossi una maglia o uno scialle creato con gomitoli di lana soffice sia una donna rassicurante e casta. Eppure… eppure i lavori all’uncinetto & Co. non risparmiano giochi di vedo-non-vedo, trasparenze maliziose, costumini estivi sempre al limite del contenimento di glutei o seni prosperosi. Ma tant’è: la tradizione, e l’immaginario, sono duri a morire.

Moda all’uncinetto – il mistero delle modelle senza testa

Se ci fate caso, molto probabilmente la moda all’uncinetto e ai ferri è tornata in auge tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta. Io ricordo calzini e colletti con ricami e lavori dal sapor di mamma e nonna. Ora che sono grande, ci penso e dico: se negli ’80 lo stile post punk ha fatto la sua parte nel decretare Madonna icona del pop, e negli anni ’90 l’energia grunge si affermava con gruppi come i Nirvana, forse la moda dell’uncinetto e dei ferri era un modo come un altro per ripescare morbide certezze dal passato.
Ricordate Burda? Ah, a casa non mancava mai, era sempre al suo posta tra la macchina da cucire e matite e gomme per tracciare i modelli. E accanto a Burda c’era Magico uncinetto, sempre lì, su una pila di gomitoli di lana. Fortuna non ci fossero gatti nei paragi!

È giusto che sia dato spazio alla bellezza dei manufatti e ai consigli per realizzarli, questo sottolinea il loro valore, e l’amore insito nell’atto stesso di lavorare all’uncinetto, ai ferri o alla forcella. Perché serve tempo, passione e dedizione per creare ogni singolo pezzo. E su questo siamo tutti d’accordo, ma… voglio dire: mi chiedo se sia giusto abbinare un certo tipo di bellezza femminile solo a un tipo di moda.

Moda all’uncinetto – il mistero delle modelle senza testa

Se per le riviste glamour posassero ragazze semplici, forse si smetterebbe di sentirsi delle aliene davanti alla femme fatale della moda; e se al contrario, per le riviste di uncinetto, ferri e forcina posassero anche donne fascinose e provocanti, magari in ufficio la smetterebbero di dirmi: “ehi nonna, accendiamo i riscaldamenti?” Ma si sa mamma, non tutti possono apprezzare la tua arte.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :