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Moda non è sinonimo di Morte. IO DICO BASTA!

Creato il 20 ottobre 2015 da Eryka Kosta @Eryka_Kosta

Sono veramente stanca di vivere in un mondo dove il giusto appare sbagliato mentre ciò che è sbagliato è innalzato a giusto.

Atterrai nel Pianeta Moda quando Barbie compì 30 anni, meravigliosamente portati. E già lì capii che non sarebbe stato uno scherzo. Fisico sinuoso a clessidra, vita stretta, gambe lunghe, make-up perfetto, capelli sempre in ordine e un sorriso smagliante. Lo stereotipo della perfezione non poteva che essere quello.

Poi le “barbie” le intravedo in passerella, dimagrite di colpo e senza più forme, sono serie, barcollano sui tacchi, mangiano cotone (mi ricordo con terrore lo scandalo di quando avevo solo dieci anni) per bloccare lo stimolo della fame, viaggiano in aereo e non in camper, hanno ville extra-lusso le più belle, riproduzioni perfette di quelle giocattolo con l’ascensore che si faceva salire con un ditino. Sono ricche, famose, strepitose, magrissime.

L’impatto sulla psicologia di una bambina prima e di una adolescente poi può essere drastico, a meno che quella bambina e adolescente non abbia un carattere così forte da non sentire nemmeno il colpo.

Ora da grande guardo indietro e mi chiedo che cosa avrei pensato e, di conseguenza, fatto se io non avessi avuto il carattere che mi ritrovo. Di conseguenza penso anche a ciò che continua a succedere a chi non ha un’ indole come la mia.

E’ vero, la colpa dei disturbi alimentari che si vanno ad insinuare nelle fragili menti di una purtroppo grossa fetta della popolazione giovanile (femminile soprattutto) non è da attribuire all’universo moda. Ci sono cause scatenanti all’interno del contesto in cui si vive, famiglia, amici, scuola, eccetera, ben più complesse e importanti. Però, Signore e Signori miei, diciamoci la verità… L’incessante bombardamento mediatico di corporature esili, fragili e ossute vuol dire tanto e FA tanto!

Io come ho già detto più volte, ho un figlio piccolo, è alto, magrissimo, ossuto ed esile. E’ così di costituzione e può mangiare quattro piatti di pasta al giorno per due mesi di fila che rimane così, asciutto come non si sa cosa. Quindi so bene che ci sono persone al mondo che sono magre di costituzione, così come è pieno di gente formosa!

Ora. Il rospo che proprio non riesco ad inghiottire è questo: perchè diavolo bisogna continuare ad accecare l’intero mondo con questa magrezza assolutamente non sana, creata appositamente e non per naturale costituzione?! Perchè è questo l’ideale di bellezza?! Non credo proprio! L’idea di bellezza è ciò che ho ognuno di noi si fa davanti alla propria immagine riflessa la mattina (o la sera, o quando si vuole). La bellezza sta negli occhi e nella mente di ognuno di noi. Purtroppo però chi ha una forza d’animo pari al peso di una piuma non ha la forza di intraprendere la retta via e si lascia abbindolare dal messaggio errato lanciato senza pietà da questo universo che ancora si deve raddrizzare parecchio sull’argomento (anche se riconosco che molto ha fatto).

Basta. Io non ne posso veramente più.

Non voglio più sentire le parole anoressia e bulimia, non voglio più vedere mucchi d’ossa in passerella, non voglio più sapere che gente a me vicina è caduta vittima di questa tragedia psicologica, non voglio più assistere a monologhi di modelle che devono difendere la loro fisicità dalle agenzie di moda o dalle maison, non voglio più vedere promossa una figura scarna come sinonimo di perfezione (visto che la perfezione esiste solo per Barbie e se è una bambola di plastica un motivo ci sarà), non voglio davvero più tirar su gli occhi al cielo davanti ad una cover di una rivista che ritrae una modella vicina alla morte. Non voglio più leggere articoli di ragazze che hanno visto infrangersi il sogno di diventare modella perchè le misure standard sono un metro e ottanta di altezza per cinquanta chili di peso (e non c’è natura che tenga qui si tratta di non mangiare volontariamente!!!). Non voglio mai più vedere commenti di inetti sotto un post di una magra o di una grassa che viene incitata al suicidio. Non voglio più leggere di morti dovute a scompensi alimentari in questa parte di mondo dove grazie al Cielo si ha roba da mangiare in abbondanza anzi in eccesso. Non voglio più che accada. Ma non perchè non voglio io. Perchè non deve più succedere!!!

Che il sistema moda si tiri su le maniche e rivoluzioni gli stereotipi di bellezza del terrore che lancia da parecchio, che si metta una mano sulla coscienza e pensi alla percentuale di colpa che ha nel campo delle malattie alimentari. E per moda non intendo solo stilisti e fashion brands. Intendo anche tutte le persone che nel loro piccolo seguono e si sentono parte di questo mondo fatato, come me. Intendo le fashion bloggers e le it-girls con un nutrito seguito, che facciano sentire la loro anzichè star lì a pubblicare foto ossute per poi difendersi affermando fieramente che loro stanno bene così. Intendo i governi degli Stati che ospitano le più celebri sfilate, che emanino leggi apposite (come già in Israele e in Francia). Intendo le modelle, dirette interessate, che dicano no, che si rifiutino di accontentare il manager (grosso e grasso il più delle volte) perdendo chili a dismisura.

Il cambiamento inizia con piccoli passi. E’ necessario crederci.

Io dico basta.

E.C.

Moda non è sinonimo di Morte. IO DICO BASTA!
Moda non è sinonimo di Morte. IO DICO BASTA!
Moda non è sinonimo di Morte. IO DICO BASTA!
Moda non è sinonimo di Morte. IO DICO BASTA!
Moda non è sinonimo di Morte. IO DICO BASTA!
Moda non è sinonimo di Morte. IO DICO BASTA!
Moda non è sinonimo di Morte. IO DICO BASTA!
Moda non è sinonimo di Morte. IO DICO BASTA!
Moda non è sinonimo di Morte. IO DICO BASTA!
Moda non è sinonimo di Morte. IO DICO BASTA!
Moda non è sinonimo di Morte. IO DICO BASTA!

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