Moda tra Matrimoni e Tradizione.

Il matrimonio più atteso dell’anno è stato finalmente celebrato. Tra lusso, parties esclusivi, personalità di spicco e location spettacolari, la Borromeo ha detto due volte sì al piccolo Casiraghi. E la storia di casa Grimaldi aggiunge un altro tassello importante alla sua secolare storia.
E lo fa con tutto lo sfarzo possibile e tra numerosi cambi d’abito della bella sposa, del giovane sposo, degli invitati. I dettami della moda imposti dall’ etichetta reale (anche se matrimonio reale non è!) non lasciano scampo e, per la nostra felicità, è stato tutto uno strascicare di tessuti pregiati forgiati dalle più celebri mani. Valentino, Armani e Ferretti hanno regalato alla sposa un’aura magica d’altri tempi, infagottata dentro strati di chiffon e tulle, pizzo Chantilly, seta plissè, diamanti e fiori incastonati tra i capelli. Look romantici e delicati, come i lineamenti del suo viso che incanta.

(Foto dal web)
Ma c’è stato un altro matrimonio altrettanto importante, non solo per una casata reale, ma per un intera Isola, la mia. Si tratta di un rito religioso che lega da decenni la storia al presente della Sardegna, anche in questo caso, sono stati giorni di festeggiamenti e di tradizioni. E di moda, ovviamente.

Il Matrimonio Mauritano (Sa Coia Maurreddina in dialetto sardo) a Santadi (Sulcis) ha unito due giovani del posto, Nicoletta Mele e Matteo Porcu. Accompagnati da 12 gruppi folk, 4 gruppi di cavalieri, uno di suonatori di Launeddas (strumento musicale a fiato policalamo ad ancia battente) e un coro. Gli sposi son arrivati in Chiesa accompagnati da 5 traccas (un carro decorato in modo sfarzoso e particolare)  addobbate con arazzi lavorati a mano,  tessuti pregiati ricamati, intrecci di fiori, spighe di grano e rami di mirto, trainate da buoi abbelliti da nastri di raso e coccarde colorate.

Come per Bea&Pierre numerose le autorità civili e religiose che hanno assistito alla cerimonia di Nicoletta e Matteo, tra tutti il sindaco di Santadi, Elio Sundas. Ma anche qui non sono mancati curiosi, paparazzi e tanti ma tanti parenti!

Come l’intero Principato di Monaco era in festa per i giovani eredi al trono, così è stato anche nel piccolo comune Sardo che si è letteralmente vestito a festa per le vie del paese: il Museo Etnografico cittadino ha dedicato due giorni a far conoscere ai numerosi turisti le tradizioni di un’usanza così antica e fortemente sentita; uno spettacolo teatrale e un concerto di musica hanno sottolineato l’importanza che viene data alla cultura del proprio territorio.

Tra canti e balli folkloristici gli sposi si son giurati amore eterno in abito tradizionale Sardo, interamente cucito e ricamato a mano dalle anziane del paese, le cui abili mani dimostrano una grande sensibilità alla bellezza come il Valentino, l’Armani e la Ferretti, ma legate alla tradizione che non vuole scendere a compromessi. Le ingegnose designers isolane han creato in seta e broccato il vestito e il fazzoletto della sposa e in lino e orbace l’abito e il copricapo dello sposo. Ad abbellire ulteriormente i filati, le lavorazioni in filigrana d’oro tipiche dell’Isola, immancabile ornamento di colletti, polsini, e attillati corsetti.

(Foto del fotografo Fabio Murru che ringrazio di cuore)

Due matrimoni a confronto ma il confronto non regge! L’eleganza delle tradizioni della mia Sardegna polverizza tutti i nomi importanti, le casate reali e tutti gli inutili cambi d’abito.

D’altronde di long dresses principeschi è pieno il mondo, ma di abiti che raccontano la storia di un popolo e che si tramandano da secoli quanti ce ne sono???

Baci&Abbracci e alla prossima puntata :)

E.C.

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