Cresce l'attrito tra tifosi e club a Modena, di seguito il comunicato delle Vecchie Brigate che si schierano contro Caliendo chiedendo trasparenza nella gestione dopo le recenti cattive notizie sul fronte dei debiti della società gialloblu, andando a logorare un rapporto mai decollato.
Questo comunicato è rivolto a TUTTI…
a tutti coloro che hanno a cuore le sorti del nostro Modena, a chi non si è mai fatto mancare una trasferta, a chi, magari a dispetto dell’età, continua a sbattersi tutta la settimana per organizzare collette, coreografie e trasferte cercando di coinvolgere il maggior numero di persone, a chi ci mette ancora la faccia in prima persona, ma anche a chi, seppur più timidamente e meno attivamente, ma con altrettanta passione, palpita gioisce e si dispera per le sorti della nostra amata maglia gialla. Quello che stiamo vivendo è forse uno dei momenti più drammatici della storia calcistica della nostra gloriosa società di calcio.
E non ci riferiamo solo all’aspetto sportivo; certo, quella che sta per consumarsi oggi sul manto erboso del Braglia è forse la partita più importante dell’intera stagione; basta dare un’occhiata alla classifica per rendersene conto.
Ma questa volta non si tratta solo di salvare una stagione sportiva; e d’altra parte, a questo tipo di sofferenza noi tifosi modenesi siamo abituati; negli ultimi 11 anni, ad eccezione dello scorso anno, quasi sempre abbiamo dovuto lottare fino all’ultima partita per raggiungere l’agognata salvezza; nel 2009, addirittura fino all’ultimo secondo per poter gioire e garantirci la permanenza in serie B.Oggi però la realtà è drammaticamente più seria. Qui non si tratta solo di salvarci sul campo da una possibile retrocessione, qui è in gioco la reputazione e la sopravvivenza stessa della nostra società.
Oggi si tratta di salvare più di 100 anni di storia da una gestione scellerata e sconsiderata, dalle nefandezze economiche che il sig. Caliendo ha perpetrato fin dal primo giorno del suo insediamento a Modena perpetuandole poi fino ad oggi e portando così il Modena calcio, lentamente ma inesorabilmente, sull’orlo del baratro finanziario. E le notizie comparse sui quotidiani locali negli ultimi giorni non solo sono preoccupanti e sconcertanti, ma gettano una luce sinistra sul futuro imminente e sulla sopravvivenza stessa della nostra squadra.
Solo a pochi km di distanza, di recente, i nostri cugini di Parma hanno dovuto assistere inermi e passivi ad una tragedia sportiva che anche qui, ogni ora che passa, ogni giorno che trascorre, sembra essere sempre meno una terribile ipotesi e sempre più un destino quasi ineluttabile.
Ora è giunto il momento di dire BASTA!
Basta con le dichiarazioni lacunose e avventate, basta con i silenzi omertosi, le bugie e le mezze verità.
LA NOSTRA CITTÀ MERITA RISPETTO, TRASPARENZA E CHIAREZZA
Fin dal primo giorno del suo insediamento, anziché impostare con la città, la tifoseria e la stampa un rapporto basato sulla sincerità e sulla chiarezza di intenti, il sig Caliendo ha preferito assecondare la vanità e la vana gloria di cui si autoalimenta, preferendo delineare una società completamente autoreferenziale, impermeabile alle legittime e comprensibili domande dei tifosi che hanno sempre e inutilmente cercato chiarimenti e rassicurazioni, ricevendone ogni volta in cambio solo risposte evasive, vaghe e sfuggenti.
E la collezione di avvenimenti ed episodi al limite del grottesco, la sequela di esternazioni paradossali e insensate, che ci hanno esposto in più di un’occasione al ludibrio ed alla derisione di tutta Italia, si sono succedute senza soluzione di continuità: dalle dichiarazioni spocchiose di inizio campionato su una squadra competitiva “da primi posti, non inferiore a nessuna rivale”, ai comunicati avventati, poi rivelatisi del tutto infondati, sui presunti acquisti, già certi, di giocatori che stiamo ancora aspettando (ve la ricordate la conferenza stampa per annunciare il contratto firmato da Galabinov da 650.000 €, il comunicato sul probabile arrivo di Trezeguet o gli annunci sugli arrivi ormai certi di Memushaj e Mbakogu?!).
Senza dimenticarsi della gestione fantozziana e irresponsabile del calcio mercato, con la cessione di tre giocatori e il conseguente indebolimento della squadra, o del ritiro farsa punitivo, immediatamente rientrato e smentito.
Crediamo che tutto questo basti per farci comprendere come stiano realmente le cose e in quali mani sia finito il nostro Modena.
La verità che sta venendo a galla nella sua interezza e che è ormai sotto gli occhi di tutti è che questa società è degna di un teatrino da baraccone, dilettanti allo sbaraglio in cerca di notorietà o non sappiamo ancora bene cosa, una società che non è mai stata in grado di garantire al nostro Modena un futuro solido, concreto e affidabile; tante, troppe sono ormai le occasioni perse per ridare alla nostra storica tradizione il giusto lustro.
Per ragioni a noi ancora sconosciute il Sig. Caliendo continua a traccheggiare ignorando, tra l’altro, proposte serie di imprenditori che negli ultimi mesi hanno bussato alla sua porta
per intavolare una trattativa o anche solo per proporre un incontro esplorativo e conoscitivo. Che ovviamente il sig. Caliendo si è ben guardato dall’accettare declinando l’invito con le solite giustificazioni e frasi di circostanza.
La nostra curva a causa di dissidi e contrasti interni non è mai stata così frammentata e disgregata come ora; ma mai come oggi sarebbe necessario invece ritrovare quella coesione, quella compattezza, quell’unità di intenti e soprattutto quell’orgoglio, che tante volte in passato siamo stati capaci di esprimere e mostrare, qualità che in questo momento sarebbero necessarie per fronteggiare e contrapporci in maniera decisa ad una deriva societaria che ci sta inghiottendo portandoci lentamente nel baratro.
Quindi, per un attimo, mettiamo da parte le antipatie e i rancori personali, svestiamoci di dosso i panni di quel lassismo e di quella rassegnazione che sembrano essersi impadroniti di tutti noi e dimostriamo a questo signore che a Modena non è più gradito e soprattutto che il Modena siamo noi.
Perché se non ci muoviamo ora, molto presto potrebbe essere troppo tardi.
E adesso, per 95 minuti, facciamo quello che, se vogliamo, abbiamo dimostrato tante volte di essere capaci di fare. Proviamo a dimenticarci di Caliendo e di tutto il marcio che ci circonda, perfino di quei giocatori che anche oggi indosseranno indegnamente la nostra gloriosa maglia.
Cantiamo fino a perdere la voce per i nostri colori, trasformiamoci nel 12° uomo in campo.
E dimostriamo a tutti cosa significa essere modenesi ed avere il Modena nel cuore.IL MODENA SIAMO NOI RIPRENDIAMOCELO!
via: parlandodisport.it