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Modi di dire in Napoletano: elenco dei principali detti partenopei con traduzione

Creato il 22 ottobre 2014 da Vesuviolive

parole

Abbiamo parato spesso della bellezza e della musicalità della lingua napoletana: elegante e morbida ma allo stesso tempo incisiva e dura, proprio come la vita, in bilico tra dolcezza e crudeltà.

La lingua napoletana ad oggi mantiene espressioni impossibili da tradurre, ricche di peculiari significati e specifiche sfumature. Elenchiamo di seguito alcuni tra i principali modi di dire napoletani.. ovviamente in napoletano. Detti e proverbi di una cultura che non morirà mai:

Gesù Cristo rà o ppane a chi nun tene e rient (Gesù da il pane a chi non ha i denti): La fortuna capita a chi non sa sfruttarla

A lavà a capa o ciuccio se perde l’acqua e o sapone (A lavare la testa all’asino si perdono acqua e sapone) : Parlare con gli ignoranti è solo una gran perdita di tempo

Ià fernì a mare cu tutt e pann (Devi cadere in mare ancora vestito) : Cadere in disgrazia

L’urdema mattunella rò cesso (L’ultima mattonella del bagno) : Colui che non conta niente

Fà a recotta (Fare la ricotta) : Oziare tutto il giorno e per lunghe ore

Addò sperdetteno a Gesù Cristo (Dove lasciarono Gesù Cristo) : Luogo difficile da raggiungere

O guappo e cartone (Pallone gonfiato): Colui che vuole a tutti i costi ostentare doti che in realtà non possiede

Rà è carte e musica mman ò barbiere e lanterne mman e cecat (Dare uno spartito in mano a un barbiere e una lanterna nelle mani di un cieco) : Dare a qualcuno un oggetto che non sa utilizzare

Cù na man annanz e nata arret (Con una mano avanti e un’altra dietro. riferimento al pudore delle antiche sculture di nudo): Colui che resta deluso dalle situazioni

Perdere a Filippo e o panar (Perdere sia Filippo che il cesto): Essere indeciso tra due cose e perderle entrambe

Friere o pesce cu l’acqua e fà e nozz che fiche secche (Friggere il pesce con l’acqua e fare le nozze con i fichi secchi) : Ottenere il massimo da ogni situazione

Vulè ò cocco ammunnato e bbuono (Volere il cocco sbucciato e saporito) :  Volere tutto bello e pronto

A copp Sant’Elmo vò piglià o purpo a mmare (Da Castel Sant’Elmo vuoi pescare un polpo a mare) :  Aspirare a un’impresa impossibile come pescare un polipo da una collina

Acquaiò, l’acqua è fresca? (Acquaiolo, l’acqua è fresca?) : Fare una domanda dalla risposta scontata

Pare a nave e Francischiello, A pupp cumbattevano e a prora nunn o ssapevano (Sembri la nave di Francischiello, dove a poppa combattevano ma a prua nessuno sapeva niente) : Fare le cose senza un minimo di organizzazione

Nun sape tenè trè cicere mmocca (Non sa tenere tre ceci in bocca) colui che non riesce a mantemere un segreto

Jetta a pretella e nasconne a manella (Getta la pietra e nasconde la mano) : Non assumersi le responsabilità delle azioni commesse

Pure e pullece teneno a tosse (Anche le pulci hanno la tosse) Riferito a chi non è nessuno ma crede di essere un capo

Fà a fine re tracc (Fare la fine dei tracchi/petardi) : Fare tanto rumore per niente

O barbiere te fa bello, o vino te fa guappo, a femmena te fa fesso (I Barbiere ti fa bello, il vino gradasso e la donna scemo)

Aumma aumma -intraducibile- Veloce Veloce

Cuoncio cuoncio – intraducibile- Piano Piano


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