C’è chi come Bloomberg ha sfumato l’immagine dei seni rotondi e le parti intime – neanche così mal tenute, poi – della giovane mora sdraiata in quella posa certamente sensuale. C’è chi come il Financial Times, invece, ci appiccica sopra delle volgari – quelle sì – bande nere, come se dovesse coprire gli occhi dell’ultimo pedofilo di periferia. Cnbc ha fatto un video di 36 secondi con un’immagine del quadro che è subito sfuggita, ma anche in quel caso pixelata.
The Financial Times censored that filthy pornographer Modigliani on the weekend pic.twitter.com/W4jpQaOfWw
— Ashleigh Wilson (@ashleighbwilson) 8 Novembre 2015
Resta da capire con chi prendersela, qui che non ci sono presidi, genitori o alunni sensibili a religioni diverse, come nel caso della gita di una scuola media saltata a Firenze per vedere la Crocifissione bianca di Marc Chagall, su cui ora si muovono ispettori del ministero dell’Istruzione e arcivescovi e poi chissà.
Di certo non ci sarà motivo, qui in Italia, per folle, risse, polizia e accuse di pornografia per colpa del Nu Couché di Amedeo Modigliani, il bimbo di Flaminio, il livornese di via Roma, che voleva solo gettarsi nel mondo e ora riposa al Père Lachaise, accanto alla sua Noce di cocco. L’opera di Modì è finita in Cina, nella collezione di un riccone che si occupa di taxi e di Borsa e abita a Shangai, che in comune con il quartiere popolare di Livorno ha solo il nome. L’Italia perde un pezzo della sua storia dell’arte e non poteva farci niente, spiega il ministero dei Beni culturali, rispondendo alle polemiche del Movimento Cinque Stelle, compreso il sindaco della città, Filippo Nogarin. Era impossibile trattenerlo, ha spiegato la sottosegretaria Ilaria Borletti Buitoni, a meno che lo Stato italiano non prendesse il portafogli e tirasse fuori 158 milioni di euro. Non c’era nessun vincolo, nessun diritto di prelazione, perché il Nudo disteso era in Italia in regime di “temporanea importazione”. Non era possibile farla rimanere qui e le leggi di oggi rappresentano “un preciso e delicatissimo punto di equilibrio fra due valori entrambi di rango costituzionale, quali la tutela del patrimonio culturale nazionale e il diritto di proprietà privata”. Ora quel corpo nudo con tutti i suoi peli farà scandalo dall’altra parte del mondo. E nessuno che possa nemmeno dire Italia, cara, cara Italia, come (forse, dicono) pronunciò lui, con le ultime forze schiantate dalla tbc infiammata dall’alcol, in quell’ambulanza che lo portava all’ospedale Charité, a morire.
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