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Oggi mi sento veramente très chic a parlare di Molière in bicicletta che nell'originale sarebbe Alceste, solo che in Italia non avrebbe avuto speranze. Non che Molière possa attirare un grande pubblico ma almeno, per sentito dire, alla gente gli risuona qualcosa, se non altro perché Alberto Sordi (dio perdonami per aver citato Alberto Sordi nel mio blog) fece una versione romanesca de Il malato immaginario e magari funzionando la memoria per associazioni, qualcuno ci incappa.
Confesso che io il film sono andata a vederlo solo per la presenza di Fabrice Luchini.
Fabrice Luchini, colui che da speranza al genere umano maschile, perché lo vedi lì, insignificante, senza un muscolo, in là con gli anni, che ti comunica la sensazione che pure nella vita privata abbia un carattere impossibile da prenderlo e sbatterlo al muro eppure piace.
Piace più di quello che si fa il culo in palestra, piace più del fisico statuario, insomma piace, fatevene una ragione.
Se c'è Fabrice io il film me lo vedo comunque e ogni volta lo conosco un po' di più, intelligente, colto ma sempre in bilico sul passo falso, desideroso di farsi sorprendere da sentimenti che crede non esistano o che non proverà mai e a sorprendersi a credere in quell'amore che sarà la sua rovina. Cinico, disilluso e disincantato, timoroso anche solo a sorridere, che diciamolo il sorriso non è il suo lato migliore. Mettigli un copione in mano e diventa immenso, un gigante, con la capacità di farti scorgere le divinità del teatro e del cinema che albergano e si esprimono dentro e attraverso di lui.
Molière poi, il Misantropo, che in un gioco di rimandi metacinema teatrali si svolge e si riavvolge nelle spirali di ego ingombranti da perdersi tra realtà e finzione.
Protagonista oltre a Luchini il fu bel Lambert Wilson che si presta anche lui egregiamente alla parte.
Neo negativo per la nostrana Maya Sansa che di fronte ai due mostri sacri francesi appare scolastica e impacciata pure nell'autodoppiaggio.
Per il resto potrei dire che Alceste à byciclette è una di quelle opere che fa godere principalmente l'acculturato ma che piacerà anche ai cinefili e a chiunque si diletti con la conversazione intelligente.
Da vedere possibilmente in lingua originale.
Oggi abbinamento con una neo apertura in quel di Ponte Milvio, King Panino in Largo Maresciallo Diaz, 20 tel 0633220775 panineria naturale con piccola scelta di piatti e zuppe del giorno e la meravigliosa possibilità di farsi fare di fronte ai propri occhi centrifughe e frullati di frutta fresca. Il tutto anche con consegna a domicilio.
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