Moll Flanders a Roma è una maison de recouture che offre qualità e cortesia al di sopra di tutto.
Un mondo trasversale rispetto a quello “classico” che trattiamo in questa sede e ad alcuni suoi concetti, ma che certamente colpisce per lo spirito elegante e generoso che lo contraddistingue. Moll Flanders rispecchia la capacità che l’uomo elegante dovrebbe avere di saper scegliere e comunque, curiosi come siamo non potevamo mancare di una visita nel suo spazio.
Entrando nel negozio in zona Monti, ci si accorge che il dettaglio è essenziale, che il buon gusto è di casa e che ogni capo selezionato ha dietro centinaia di congetture fatte ed esami superati, prima di entrare a far parte del “catalogo” offerto.
Abbiamo quindi deciso di mostrarvi questa interessantissima realtà, anche molto giovane e che riserba belle sorprese anche per dandy e gentleman, intervistandone il deus ex machina Enrica Murru.
Buona scelta
IBD
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Cosa proponete?
Moll Flanders propone abbigliamento di seconda mano, che sembra però appena comprato – quindi attuale, in ottimo stato, bello, in definitiva – da donna e da uomo. Oltre ad accessori, bigiotteria e oggettistica tutto rigorosamente di marca o comunque di qualità riconoscibile. E penso il nostro sia l’unico negozio in cui si trova abbigliamento di seconda mano anche maschile – a Roma che io sappia i negozi simili al nostro trattano tutti, solo, la donna -. Ma trattiamo anche capi nuovi, provenienti dagli armadi di stylist e commessi.
Qual è il modello a cui si ispira?
Il modello è quello de Il mercatino dell’usato, catena di negozi che per prima ha proposto, su larga scala e ad un pubblico italiano di solito restio, la compravendita di oggetti, mobili, libri, abbigliamento fra privati. Solo che noi facciamo un passetto in più (sarebbe stato inutile tentare la competizione con un simile colosso), differenziandoci con una proposta più di nicchia.
Perché il quartiere Monti?
Monti è da almeno un decennio il quartiere cool – passami (o no?) il termine orrendo che però rende l’idea – della Capitale, soprattutto per quel che riguarda l’abbigliamento. E poi perché io (proprietaria del negozio insieme a mio fratello e a un amico) ci vivo, e conosco le dinamiche, le persone, le opportunità di un microcosmo come quello monticiano, che vive di equilibri e di un senso di comunità del tutto peculiari e molto poco cittadini (come un piccolo paese).
Chi è il cliente di MF? Cosa cerca?
La clientela di MF è abbastanza variegata, ma direi che un tratto è comune a tutti: la voglia di essere trattati bene, senza certa puzza sotto al naso che è propria di alcuni negozi “fighetti” della Capitale. Inoltre da noi trovano una persona preparatissima, mio fratello Matteo – il vero dominus del negozio – che ama parlare di stile, qualità, moda. E molti da clienti sono diventati amici, compagni di pomeriggi di chiacchiere e di “people watching” nel quartiere (che offre continui spunti, diciamo così).
Qual è la tua visione del cliente? Cosa vorresti dargli in una visita da MF?
Il cliente di MF sono io: offro esattamente quello che vorrei e mi piacerebbe trovare. Un salotto, un’occasione di scambio (e non solo di acquisto), un indirizzo che sia spifferato agli amici più cari, una piccola oasi di shopping a prezzi contenuti che tutti, ma proprio tutti, possono permettersi. Per fare un pensiero a una persona cara o per regalarsi il caposaldo del guardaroba stagionale.
Moda e cultura. Come fai sposare i due concetti?
Chi pensa che moda e cultura siano concetti lontani e, per certi versi, antitetici sbaglia di grosso. Trovo che una certa corrente purista di pensiero intellettuale sia completamente scollata dalla realtà. La moda è cultura, una delle tante forme di, e come tante altre caratteristiche concorre a definire lo stile di un popolo e di una nazione. Occorre smettere di pensare che i “colti” e gli “intellettuali” non si interessano di moda perché essa è bassa e volgare: non se ne interessano perché nella maggior parte dei casi non ne capiscono un’acca. E la moda, come ogni cultura, ha un suo linguaggio, non sempre comprensibile. Ma, parafrasando Archimede, date a un intellettuale un bel vestito e vi solleverà il mondo.
Moda e classico. Mondi vicini o lontani?
Il classico è per definizione senza tempo, mentre la moda è per definizione cosa caduca. Ma questo solo se la si pensa come “voga” del momento e non, come secondo me si dovrebbe, come un modo mutevole di esprimere sé stessi. Sarà che ho da sempre regolato il mio abbigliamento sul mio umore e non certo sulle convenzioni attuali e via via differenti di “ciò che va” ma per me la moda è un barometro. Dunque se voglio vestire in modo classico sarà sempre sulla spinta del mio mood attuale. Perciò classico e moda posso convivere benissimo, come tutte le cose apparentemente opposte.
Per lei e per lui, i due consigli dell’estate di MF.
Nel momento in cui scrivo l’estate è già in fase avanzata e ho sempre odiato i consigli per l’estate (cosa c’è di meglio che consigliare un bel costume?). Comunque direi che un must dell’estate per lui/lei sono i pantaloni alla turca o sarouel: comodissimi, eleganti o sportivi a seconda dei casi, duttili, disponibili in mille colori/fogge/materiali. E poi un bel cappello di paglia o carta, tesa stretta, fascia di lino monocromo o colorata, pensieri freschi.
Un invito a venirvi a trovare.
Dopo quanto detto sopra mi pare chiaro che MF sia l’indirizzo imprescindibile dello shopping romano. Anche solo per una chiacchiera e per vedere il nostro nuovo spazio (da settembre si cambia via da Capocci a Urbana 132).