Fabio guarda le partite del Napoli, ogni tanto lancia un urlo, perlopiù sonnecchia sul divano.
Le ragazze circolano in pigiama: hanno preteso il brunch, dopo il sabato sera trascorso con le amiche a far baldoria (storia vera). La meno italica di tutte sono io, che invece di rigirare il ragù, bazzico su siti nerd alla ricerca di codici html e creo vestiti di carnevale in tulle (i risultati, in entrambi i casi, sono abbastanza deludenti).
Indi, inganno il tempo perdendolo, attività in cui domino su tutti.Girovagando qui e là, noto con un certa inquietudine che il mio spazio è classificabile tra i mom blog, roba che tira molto tra le milf degli anni ’10. Pur replicandomi con la frequenza di un coniglio, non sono la persona più adatta a elargire massime su come sfamare o come sedare il pupo prima che tramonti il sole.
Faccio tutte queste cose con la spensieratezza e la superficialità dei miei 18 anni ancora da compiere.
Però però, mi sento di confidarvi una cosa preziosa, che può tornar utile nei momenti di massimo esaurimento. Capita (spesso) che in caso di pannolino pieno, il mio istinto materno vada a farsi benedire. Per l’occasione ho affinato una tecnica infallibile che vorrei condividere con le giovani mamma schifiltose come me. Quando sento la puzza pestifera, convinco la cagona a dare un bacio al suo papino, dopo di che mi allontano rapida e con nonchalance. Con il pannolino pesante e le zampette veloci, la pupa papofila correrà tra le braccia dello sfortunato, che intenerito da cotanto affetto non potrà esimersi dalla toletta.
E io intanto sorseggio untè.
La sconclusionatezza del post riflette la vera essenza di una molle domenica italiota.