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Mon ti a Tokio: questo governo ha un ampio consenso e la riforma del lavoro passerà

Creato il 28 marzo 2012 da Samalos

TOKIO - "Questo governo ha un alto consenso nei sondaggi, e i partiti no". Mario Monti si richiama ai sondaggi per confermare che il suo esecutivo, nonostante le riforme che suscitano aspro dibattito nel Paese e che hanno provocato una iniziale flessione nei 'polls', gode del sostegno degli italiani, proprio quello che, rileva, manca invece a partiti. E' in questo modo che il presidente del Consiglio, nel suo intervento al Forum organizzato dal gruppo editoriale Nikkei Shimbun, spiega la nuova fase politica e istituzionale apertasi nel Paese con il passaggio, detto in estrema sintesi, da una politica piu' 'gridata' a una piu' 'moderata' e mirata alla soluzione dei problemi. La riflessione di Monti, che affronta in inglese una lunga 'lecture' su situazione italiana e europea nella sede del colosso editoriale per il mondo finanziario Nikkei Shimbun, si snoda intorno alla riforma del mercato del lavoro, spiegando che "ovviamente le misure non sono accettate e comprese da tutti" ma aggiungendo anche che "in generale questo governo ha un alto consenso fra la gente, nonostante alcuni recenti giorni di declino a causa delle misure sul mercato del lavoro, e i partiti no".  Le cause sono quelle che Monti aveva anticipato in premessa all'uditorio giapponese e che ribadisce osservando che "noi dovremmo essere, e saremo, una breve eccezione e la politica tornera' a scorrere". Un'eccezione che segna un'inversione di tendenza e "la gente sembra apprezzare un modo di affrontare i problemi veri in modo moderato, non gridato".  Quando la politica tornera', dice oggi a Tokyo come Monti sta dicendo nelle altre tappe del lungo road show asiatico, "i partiti che torneranno al potere, come si dice, saranno differenti, piu' consapevoli di quanto fossero prima della richiesta di governance da parte dei cittadini. Forse - riconosce - e' stata l'offerta di governance a essere carente in passato". Ancora, come fa quando spiega l'eccessiva 'propensione a dire si'' nella politica del passato, il presidente del Consiglio osserva che quella offerta da noi e' mancata "perche', come in molti altri Paesi, esigenze di breve termine in vista di successive elezioni hanno fatto premio su quelle di lungo termine e di interesse della nazione che ora - sottolinea - gli italiani sembrano aver capito essere il punto piu' importante". 

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