MONACO. Neppure il più pessimista dei tifosi monegaschi avrebbe immaginato di ritrovarsi in condizioni simili al termine del calciomercato estivo. Quella che la scorsa primavera era stata una squadra capace di sfiorare le semifinali di Champions League e di recuperare un distacco abissale dal podio della Ligue 1, è stata smantellata pian piano, con il solo obiettivo di riempire le casse che, a dir la verità, non erano poi neppure così vuote.
Certo, rifiutare offerte come quelle giunte al club biancorosso sarebbe da pazzi, ma reinvestire solo una minima parte degli introiti senza pensare ad ipotetici sostitui in grado di coprire i partenti è un peccato quasi imperdonabile. Rispetto allo scorso anno, sono partiti ben cinque titolari (Abdennour, Kurzawa, Kondogbia, Carrasco e Martial), di cui tre negli ultimi giorni di mercato, quando il tempo per trovare validi sosituti era pressochè scaduto.
Nelle prime uscite la difesa ha sempre fatto acqua, in particolar modo al centro, ma dopo la cessione di Abdennour (ceduto al Valencia che, praticamente, lo ha pagato con gli introiti derivanti dalla qualificazione alla Champions League, conquistata proprio ai danni del Monaco), un altro centrale sarebbe stato d’obbligo. Ora, in quel ruolo, restano Raggi, Carvalho (probabilmente all’ultimo anno della sua carriera) e Wallace, con Toulalan e Touré (centrale nelle giovanili, terzino secondo la visione di Jardim) che potrebbero agire da sostitui in casi eccezionali.
Sulla fascia sinistra, la partenza di Kurzawa ha portato all’arrivo di Coentrao e, in attesa di vedere il portoghese, questo avvicendamento sembra l’unico in grado di poter continuare a garantire una certa qualità in quella posizione.
A centrocampo, dopo l’addio di Kondogbia è arrivato, in prestito, Pasalic, positivo solamente nei preliminari contro lo Young Boys, tuttavia bisogna pur riconoscere che il sostituto naturale del neo-interista il Monaco pensava di averlo in casa (Bakayoko), ma l’ex mediano del Rennes è lontano parente di quello ammirato lo scorso inverno.
Veniamo ora alla trequarti dove Carrasco sarà rimpiazzato da El Shaarawy o Cavaleiro. Sul primo sono riposte, giustamente, molte aspettative, ma ciò che più inquieta è la miriade di trequartisti a disposizione del tecnico. Quasi una squadra intera di mezzepunte, inserite in una rosa che avrebbe necessittato di altri innesti, in altre zone del campo.
Una di queste è l’attacco, ridotto all’osso con il neo-acquisto Carrillo e l’oggetto misterioso Lacina Traoré. Dei 60 milioni certi incassati per la cessione di Martial (più 20 potenziali per bonus vari), neppure uno è stato reinvestito per cercare un’alternativa all’argentino che, probabilmente, dovrà “cantare e portare la croce” sia in campionato che nelle coppe.
In queste condizioni, ripetere il podio dell’anno scorso e una bella avventura europea sembra quasi un’utopia. Eppure sarebbe bastato veramente poco (un centrale difensivo e una prima punta) per far sognare ancora i tifosi monegaschi, la cui unica gioia, in questo mese d’agosto, è arrivata nel soffertissimo derby di Nizza.