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Mondadori-Rcs: perplessità ed entusiasmi

Creato il 08 ottobre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Dopo mesi di trattative, nella serata di domenica 4 ottobre è stata ufficialmente siglata presso la sede di Segrate l’acquisizione di Rcs Libri da parte del Gruppo Mondadori, con le firme dei rispettivi A.d. Pietro Scott Jovane ed Ernesto Mauri.

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Cosa cambia per Mondadori ed Rcs?

L’accordo, approvato all’unanimità dal Cda di Rcs,comprende l’intera quota del 99,99% posseduta da RCS MediaGroup in Rcs Libri, da cui ne resta invece escluso il 58% posseduto da Adelphi Edizioni, che RCS ha ceduto al socio Roberto Calasso. La valutazione dell’operazione era di circa 130 milioni di euro, ma il prezzo finale dell’acquisizione è stato di 127,5 milioni. Tramite questa operazione Mondadori diventa un colosso indiscusso dell’editoria, detenendo il 35% del mercato dei libri commerciali e quasi il 25% del settore scolastico, per un fatturato stimato di più di 500 milioni di euro sul mercato italiano.
Mondadori acquisisce così la titolarità di tutti i marchi librari, mentre è previsto che le testate di Rcs MediaGroup continuino un’attività editoriale seguendo la linea attuale. Il marchio Rizzoli resterà invece a Rcs, esclusa l’attività in ambito librario. Rcs rafforza inoltre le sue risorse finanziarie, in modo da poter investire nello sviluppo del proprio business.
Il perfezionamento dell’operazione è tuttavia soggetto all’approvazione delle autorità e all’autorizzazione dell’Antitrust. Viene precisato che eventuali autorizzazioni condizionate, comunque, non pregiudicheranno il completamento dell’operazione, né comporteranno modifiche delle condizioni economiche per Rcs MediaGroup.

Opinioni divergenti

L’opinione pubblica in merito resta fortemente divisa, fra le posizioni di sostenitori e scettici.
Il Codacons, si è rivolto all’Antitrust affinché venga valutata la correttezza dell’operazione, e ha presentato il 5 ottobre un esposto urgente, in quanto l’associazione consumatori sostiene la pericolosità dell’operazione, poiché permetterebbe a un unico soggetto di acquisire una fetta pari al 38% del mercato editoriale, danneggiando le piccole case editrici e i consumatori stessi, per cui l’offerta potrebbe rispondere ora a esigenze meramente imprenditoriali.
Inoltre anche i prezzi delle altre case editrici potrebbero subire variazioni, come conseguente risposta a quelli del nuovo gruppo dominante Mondadori. La presidente di Arnoldo Mondadori editore, Marina Berlusconi, si è dichiarata orgogliosa dell’operazione, in quanto investimento a favore di un settore di grande importanza culturale come quello del libro.

Marina Berlusconi ha anche sottolineato la necessità degli editori del nostro paese di “unire le proprie forze”, viste le dimensioni ancora troppo limitate rispetto ai gruppi editoriali esteri.
Positiva è stata anche la reazione della borsa, che lunedì 5 ottobre ha registrato un +5,39% su Rcs Mediagroup e +2,31% per Mondadori.Esprime invece tutte le sue perplessità il ministro dei beni culturali Dario Franceschini, secondo cui l’accordo presenta dei rischi, in quanto agisce su un mercato delicato come quello del libro. In un’intervista rilasciata all’Ansa, ha dichiarato: “Ho già detto come la penso, ma ho anche ripetuto dal primo minuto che il governo non può e non deve intervenire. Sarà l’Autorità Antitrust, secondo la legge, a valutare come sempre, e nella sua totale indipendenza, l’operazione acquisto Rcs”.

Già il 19 febbraio, all’origine della trattativa, il ministro Franceschini si era espresso al riguardo tramite un tweet dove si diceva molto preoccupato, affermando: “E’ troppo rischioso che una sola azienda controlli metà del mercato“. Poi aveva sottolineato che “non c’è settore più delicato e sensibile per la libertà di pensiero e di creazione del mercato dei libri”. L’ostilità di numerosi illustri esponenti del mondo intellettuale non è una novità: già lo scorso febbraio, alla presentazione dell’offerta di Mondadori, Umberto Eco insieme ad altri 47 autori lanciava un appello contro l’operazione, apparso sul Corriere. L’autore di Bompiani Sandro Veronesi si era inoltre dichiarato preoccupato per le conseguenze cui avrebbe portato questo matrimonio editoriale, in quanto speculazione in grado di “incidere su molti posti di lavoro”.

Marina Berlusconi ha risposto alle diffuse perplessità sostenendo che il gruppo editoriale è sempre stato rispettoso nei confronti degli autori, nonché a determinato nella costante promozione della libertà e del pluralismo.
La presidente di Mondadori ha riferito che l’acquisizione di Rcs Libri si pone come obiettivo quello di valorizzarla e non di modificarla, e che il modello seguito dal gruppo è quello di una “federazione’ di case editrici”, molto diverse tra loro, in modo che ciascuna mantenga la propria autonomia editoriale, e che siano legate soltanto “dall’utilizzo di servizi comuni”.
Sottolinea l’importanza dell’accordo anche l’amministratore delegato Ernesto Mauri che, alla guida di Mondadori dal 2013, ha intrapreso una serie di manovre volte allo scopo di risanare e conseguentemente rilanciare il gruppo.
Per Rcs, il presidente Paolo Mieli pone l’accento sulla grande competizione europea e mondale del mercato editoriale, a cui è necessario e naturale allinearsi tramite la creazione di grandi gruppi a cui si affiancano case editrici minori.
Al termine della trattativa restano numerose le perplessità del mondo intellettuale e culturale, così come, allo stesso tempo, appaiono grandi gli entusiasmi di quello imprenditoriale.
Sembra inevitabile il dibattito attorno all’esigenza di creare solide realtà economicamente competitive e al contempo la necessità di dare priorità alla qualità della produzione culturale e alla libertà di autori e piccoli editori: un compromesso che questo matrimonio editoriale non può ignorare.

Tags:acquisizione,editoria,libri,Mondadori,Rcs Next post

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