Heinola, 2 Settembre. 700 chilometri in linea d’aria, meno di tre gradi di latitudine più a Nord, ma la Finlandia è tutto un altro mondo rispetto alla Svezia, più “freddo”, meno invitante. Così, con un po’ di rimpianto, il Mondiale di Enduro lascia Karlsborg, attraversa il Baltico e raggiunge Heinola per disputare il penultimo Gran Premio della stagione. Un GP superbamente organizzato, com’è consuetudine da queste parti, fortunato con il meteo (specialmente il sabato), e avvincente nel suo sviluppo agonistico. Anche ricco di colpi di scena, di apprensioni e di soddisfazioni. Tre giri per ogni giornata di gara, più il Super Test, sul circuito permanente di cross tre chilometri a Nord di Heinola, che cambia più di una carta in tavola. Si fanno male, tra gli altri, Edoardo D’Ambrosio (clavicola fratturata), Fabio Mossini (contusioni) e Johnny Aubert (spalla lussata). Ad Eero Remes, in un certo senso, va ancora beffardamente peggio. Il finlandese atterra da un salto, danneggia la ruota anteriore ma riesce a finire. Subito dopo, però, durante la ricognizione dell’Enduro Test, la ruota va in frantumi e Remes non riesce a rientrare in parco chiuso, così che è escluso dall’ordine di partenza del sabato.
A Heinola, alla conclusione della prima giornata di gara, Christophe Nambotin si aggiudica, con tre giornate di anticipo, il suo primo Mondiale, quello della E3. Alle spalle del francese, in gara come in Campionato, Joakim Ljunggren e Aigar Leok, e nuovo ritiro di Knight per infortunio. Pierre-Alexandre Renet riconquista la leadership del Mondiale E2, regolando Cristobal Guerrero e Juha Salminen. Quest’ultimo, per rimanere in corsa per il Titolo, forza un po’ troppo e cade nella seconda prova in linea, vanificando definitivamente il suo recupero. Ad un passo dal Titolo della E1, Antoine Meo lascia inizialmente spazio agli avversari, in particolare a Simone Albergoni che sfortunatamente cade in vista del podio. Poi il francese aumenta inesorabilmente il ritmo, decima gli avversari e vince la sua undicesima giornata di Mondiale davanti a Seistola e Thain. Come da copione, Mathias Bellino e Giacomo Redondi vincono, rispettivamente, la EJ e la Youth Cup.
Altri due titoli “maturano” e cadono dall’albero del Mondiale 2012 domenica. Sono quelli raccolti da Antoine Meo, E1, e da Mathias Bellino, EJ. Meo, meno incisivo del solito, offre a Simone Albergoni l’opportunità di ritrovare le performances di inizio di Campionato e di sfoderare una giornata di gran classe, che si aggiudica superando l’avversario nell’ultimo Enduro Test. Terzo è Oldrati. La E2 della domenica finlandese vive sul duello emozionante tra Pierre-Alexandre Renet e Cristobal Guerrero. Solo nell’ultima Speciale il francese riesce a “liberarsi” dello spagnolo, che lo ha inseguito per tutta la giornata e che si è avvicinato sino a meno di due secondi di distacco. Pochissime chances per Juha Salminen nella volata finale della E2 nel Gran Premio di Francia, a Brignoles. E3 finalmente appannaggio di Aigar Leok, che era già andato vicino al successo nel GP di Svezia. Christophe Nambotin, da un giorno assegnatario del Titolo di Campione del Mondo è secondo, Ljunggren terzo. Daniel McCanney vince la EJ, ma il Titolo va a Mathias Bellino. Jonathan Manzi chiude una grande giornata all’attacco ottenendo il secondo posto. Giacomo Redondi vince la Youth Cup davanti a Jamie McCanney e Mikael Persson.
Bordone-Ferrari Racing Team Enduro. Edoardo D’Ambrosio infortunato, Jonathan Manzi sul trampolino di lancio della EJ.
Il Super Test del venerdì sera, autentica lotteria a uso e consumo del pubblico, non certo “oceanico” a Heinola, è fatale per più di un Pilota. Si fanno male Aubert e Mossini, ma la peggio tocca ad Edoardo D’Ambrosio, che cade sulle “gobbe” del finale della Prova e si procura la frattura della clavicola destra. Ricoverato in Ospedale a Lahti, il Pilota Bordone-Ferrari rientra in Italia domenica accompagnato dal General Manager Renato Ferrari, per consegnarsi alle cure dell’équipe medica del Team. Le sorti agonistiche della Squadra passano interamente nelle mani di Jonathan Manzi, ultimo avversario a contendere a Mathias Bellino il Titolo della EJ. Il Pilota Bordone-Ferrari prosegue nel cammino iniziato con il GP d’apertura in Cile, dal quale non si è mai discostato nel corso dell’intera stagione, offrendo ad ogni occasione prove eccellenti. Il sabato Manzi è quarto, rallentato da due cadute nell’Enduro Test, e domenica, dopo un avvio eccellente, Manzi scivola nel secondo Cross Test scendendo in quinta posizione. Da quel momento il Pilota Bordone-Ferrari reagisce e si lancia all’inseguimento del risultato. Per un giovane l’esperienza passa anche attraverso piccoli, istruttivi passi falsi, e Manzi non si sottrae alle regole dell’”esplorazione” del proprio limite. Ma il progresso e la progressione sono evidenti, e nel finale Jonathan Manzi riesce a conquistare ancora un secondo posto, il quinto della stagione mondiale da aggiungersi alle tre vittorie. Secondo Alex Belometti, Team Manager Bordone-Ferrari Racing Team Enduro, è il percorso “logico”, e meglio di quanto abbia saputo fare Mathias Bellino, oggi Campione del Mondo, lo scorso anno.
Jonathan Manzi
“Quando si forza alla ricerca di un miglioramento, è inevitabile incorrere in qualche errore. Il bilancio del sabato, seppure positivo poiché ho ottenuto il quarto posto, non è stato troppo soddisfacente. Domenica, invece, con il terreno pesante a causa della pioggia, ho dapprima faticato un poco a trovare il ritmo, ma poi, non ostante qualche piccola incertezza, ho migliorato costantemente. Ho acquistato in velocità ed in sicurezza, ed alla fine ho potuto minimizzare gli errori ed ottenere un risultato che, ancora una volta, è all’altezza delle ambizioni del Team. Nelle stesse condizioni Mathias Bellino, imbattibile in altre occasioni, ha sbagliato molto più di me, dandomi la sensazione che il gran lavoro svolto dalla Squadra stia dando i risultati sperati. Ho ancora una gara di Mondiale davanti a me per completare l’”istruzione”, poi, dall’anno prossimo, l’obiettivo sarà uno solo: vincere!”.
Edoardo D’Ambrosio.
“Gara appena cominciata, e subito finita. Disdetta! E pensare che ci siamo allenati molto, sia in Svezia che in Finlandia, naturalmente per fare bella figura. Il Super Test ha decretato che non era la mia giornata ed il mio Gran Premio. Venerdì, poco più di un minuto di gara: sono arrivato forte sulle ultime tre “whoops”, cinquanta metri prima del traguardo. La ruota posteriore ha “toccato” sull’ultima, e la moto è andata in picchiata. Io sono volato, all’improvviso e senza poter fare niente per correggere, ed ho battuto la spalla sul terrapieno. Ho sentito subito che c’era qualcosa di rotto. Mi hanno portato all’ospedale, e la “radio” ha chiarito che si trattava della clavicola. Adesso rientriamo in Italia, e l’équipe medica del Bordone-Ferrari Racing Team deciderà per le modalità dell’intervento chirurgico. Spero di tornare in Francia, per l’ultima del Mondiale.”