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Mondiale per club al corinthians, fallimento chelsea

Creato il 17 dicembre 2012 da Postpopuli @PostPopuli

di Francesco Gori

Non ce l’ha fatta l’Europa rappresentata dal Chelsea: il Mondiale per Club va in Sudamerica, alla formazione del Corinthians che vince la finale per 1-0 con la rete di Guerrero.

Erano 5 anni che una formazione europea non falliva, l’ultima volta (2006) fu il grande Barcellona di Eto’o e Ronaldinho (e un giovanissimo Messi) a perdere contro l’Internacional, salvo poi rifarsi nelle edizioni 2009 e 2011. In mezzo alle due vittorie blaugrana, ricordiamo nel 2010 quella dell’Inter cannibale  - capace di vincere tutto in due anni, Coppa del mondo per club compresa -, affidata in quel breve lasso di tempo proprio a Rafa Benitez. Rimanendo in Italia, da rimarcare anche l’affermazione del 2007 del Milan di Ancelotti.

MONDIALE PER CLUB AL CORINTHIANS, FALLIMENTO CHELSEA

foto digital-sat.it

La vecchia formula della Coppa Intercontinentale è stata soppiantata nel 2004.  La competizione, spesso snobbata in Europa, che stabilisce la formazione più forte del mondo è stata rinnovata e la nuova edizione si chiama Coppa del mondo per club FIFA. Prevede l’accesso di sei squadre, ovvero quelle vincitrici dei propri tornei continentali in Europa, Nord America, Africa, Asia e Oceania, più la vincitrice del campionato della nazione ospitante, in questo caso il Giappone (Yokohama la sede).

Una formula decisa più per ottenere nuove entrate, per fare del calcio un business planetario, che per pura volontà di competizione. I club finalisti sono infatti sempre quelli che vincono Champions League e Coppa Libertadores, gli altri mostrano tanta volontà quanta la pochezza tecnica da due-tre gol di scarto a incontro.

Non ce l’ha fatta il Chelsea, che conferma l’annata fallimentare (con la prematura eliminazione nel girone di Champions da campione in carica e una Premier disastrosa), non ce l’ha fatta lo specialista in partecipazioni Benitez, che conferma di essere in pieno declino tecnico, più che lontano dai fasti di Valencia prima e Liverpool poi.

Accantonato troppo presto Di Matteo, che per risultati e tifo d’appoggio si meritava ancora un chance, i Blues hanno dimostrato che l’acuto contro il Bayern che li ha portati sul tetto d’Europa è stato un lampo targato Drogba. E basta. Senza l’ivoriano, e con i “vecchi” Torres, Lampard e Terry ormai usurati dalla casacca di Londra, non bastano i nuovi Oscar e Hazard a ridare linfa ad una formazione in netta crisi d’identità.

Che sia il caso di richiamare Didier dalla Cina, prima che lo faccia la Juventus?

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