In un’intervista rilasciata al quotidiano francese France Football e pubblicata nell’edizione odierna, il numero 1 della FIFA, Sepp Blatter ha confermato come il Brasile sia più in ritardo, nell’organizzazione della manifestazione, rispetto al Sudafrica nello stesso periodo nel 2010.
Blatter, la settimana scorsa a Zurigo, ha ricevuto la visita della presidente del governo brasiliano, Dilma Rousseff la quale ha fornito ampie garanzie sul fatto che il Brasile metterà a punto ogni dettaglio per il prossimo giugno.
Blatter, però, non ha nascosto il proprio disappunto e ha dichiarato che “è la prima volta che un paese che aveva sette anni di tempo per organizzare un mondiale è ancora in ritardo a pochi mesi dall’inizio”.
Riferendosi alle recenti proteste contro il governo brasiliano, reo di aver investito nella coppa del mondo a discapito di settori nazionali più importanti, ha sostenuto che “è un movimento senza né capo né coda perché le cose sono cambiate. Il calcio è come il prezzemolo, è presente ovunque. Forse qualcuno sta sfruttando il mondiale per farsi sentire ma quando inizierà la competizione e il Brasile partità alla caccia del suo sesto titolo non credo che ci sarà qualcuno pronto a danneggiare il calcio. Perché il calcio è lì per unire la gente“.
Il capo della FIFA ha parlato anche dei brasiliani che si sono sentiti feriti nell’orgoglio dopo le critiche ricevute dagli organizzatori in merito ai ritardi nella preparazione. “Il Brasile è la sesta economia mondiale e per questo il paese è diventato molto più orgoglioso. Ma l’orgoglio non deve far dimenticare gli impegni presi dal governo per la messa a punto di tutte le infrastrutture necessarie“. Blatter, inoltre, ha tranquillizzato tutti sulla questione clima ricordando come già in precedenza si sono disputati mondiali in simili circostanze climatiche (in Messico nel 1970 e nel 1986, in U.S.A. nel 1994).Sepp ha anche indicato come i paesi europei siano più preparati ad organizzare un evento di tale portata come un mondiale perché possiedono un potere centrale più forte e stabile. A riprova di ciò ha portato l’esempio della Russia che organizzerà i mondiali del 2018 e che è già avanti rispetto alle tempistiche stabilite dall’organizzazione.
Sui mondiali in Qatar del 2022 ha ribadito che non ha mai considerato un errore l’assegnazione della rassegna ai qatarioti e che una decisione sullo spostamento della manifestazione in inverno la prenderà ufficialmente il Comitato Esecutivo dopo aver studiato tutti gli elementi del caso.
Blatter poi si lamenta pubblicamente con l’Unione Europea perchè sta investigando sulle condizioni lavorative degli operai che stanno costruendo gli stadi in Qatar. “Nella questione sono entrati tutti: ONG, i sindacati e anche l’UE. Perché l’UE indaga su un evento che avrà luogo in Asia? Se vuole indagare che vigili le situazioni delle grandi imprese costruttrici che stanno lavorando in Qatar visto che sono perlopiù francesi e tedesche!“.
Per concludere, Blatter non dà certezze sulle prossime elezioni del 2015 dalle quali uscirà fuori il prossimo presidente della FIFA: “Per ora non mi sento talmente stanco da dire basta e ritirarmi, mi sento bene. Però sono 39 anni che sono nella FIFA, ormai ho due cuori: uno per la vita e uno per il calcio quindi devo rifletterci seriamente.“