Ha deluso le aspettative il match “di cartello” del girone H tra Belgio e Russia, andato in scena ieri sera nel tempio sacro del Maracanã. I Diavoli Rossi, dopo la prova non esaltante offerta contro l’Algeria, hanno confezionato un’altra prestazione incolore, riuscendo a spuntarla solo nel finale grazie ad un gol del giovanissimo Origi. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda le altre due squadre del girone H impegnate ieri, Algeria e Corea del Sud, che hanno dato vita ad una gara spettacolare, conclusasi con il roboante risultato di 4-2 per le Volpi del deserto. Discorso Mondiali, dunque, che rischia di finire anzitempo per Capello, costretto a giocarsi il tutto per tutto nella prossima partita proprio contro la selezione nordafricana.
BELGIO-RUSSIA
Non è stato uno spettacolo memorabile, quello offerto al Maracanã dai due “top team” del girone H. Il CT belga Wilmots decide di schierare nell’11 titolare i due eroi della partita contro l’Algeria, Mertens e Fellaini, e confida nel desiderio di riscatto di Hazard e Lukaku, entrambi deludenti nella prima uscita del Belgio in questi Mondiali. Dall’altra parte Capello schiera una Russia solida ed ordinata, priva di grandi individualità, lasciando ancora una volta in panchina il bomber Kerzhakov, protagonista della partita contro la Corea.
Il tema tattico della partita è abbastanza chiaro fin dai primi minuti di gioco: il Belgio cerca di fare la partita, la Russia si chiude e prova a ripartire. Il più ispirato tra i Diavoli Rossi è ancora una volta Mertens, il quale, schierato nel ruolo di ala destra, vince ripetutamente il duello con Kombarov e mette a ferro e fuoco la retroguardia russa. È proprio l’attaccante del Napoli a creare la prima palla gol al 14′ quando, entrato in area, rinuncia al tiro e preferisce servire l’assist per Lukaku, che però viene anticipato a due passi dal portiere; 5 minuti più tardi l’azione si ripete, ma questa volta Mertens opta per il tiro in porta, concludendo di poco a lato. Negli ultimi minuti della prima fazione di gioco il ritmo si abbassa e le due squadre non trovano gli spazi necessari per sfondare; al 44′, tuttavia, la Russia ha l’occasione da gol più clamorosa della partita: su un cross dalla sinistra Kokorin viene lasciato libero di colpire di testa da distanza ravvicinata, ma il giovane attaccante russo non riesce incredibilmente a centrare lo specchio di porta.
Il secondo tempo si apre sulla falsa riga del primo, con un Belgio più propositivo rispetto all’avversario, ma comunque incapace di imprimere un buon ritmo alla gara. Per più di venti minuti nessuna delle due squadre riesce a creare palle gol e si ha sempre più l’impressione che un eventuale pareggio sarebbe gradito da entrambe. La partita però si infiamma negli ultimi dieci minuti di gioco: all’81′ Eschenko sfiora il gol del possibile vantaggio russo e, nello spauracchio generale, tra le fila del Belgio si accende il talento – fino a quel momento inespresso – di Eden Hazard. All’84′ Mirallas colpisce il palo su calcio di punizione, poi entra in scena il fuoriclasse del Chelsea, che prima cerca il gol con una grande azione personale, andando però a sbattere contro le maglie russe, poi all’88′ serve l’assist per il gol del giovanissimo Origi, l’attaccante classe ’95 subentrato nel secondo tempo ad un pessimo Lukaku. Il Belgio quindi vince senza convincere, e con il protagonista meno atteso, Origi, condanna la Russia a giocarsi la qualificazione nell’ultima gara.
ALGERIA-COREA DEL SUD
Dopo la buona prestazione contro il Belgio, i ragazzi di Halilhodzic devono superare lo scoglio coreano se vogliono continuare il loro cammino in questi Mondiali. La Nazionale coreana ha dimostrato nella partita contro la Russia di essere un avversario ostico e capace di mettere in difficoltà chiunque. Le Volpi del deserto partono fortissimo e dopo 26 minuti passano in vantaggio con Slimani, abile a far fuori due difensori coreani e a rimanere freddo davanti al portiere. La Corea accusa il colpo e dopo soli 2 minuti subisce il doppio svantaggio: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, il difensore algerino Halliche svetta e insacca di testa. L’Algeria è un vero e proprio rullo compressore, i giocatori di Halilhodzic cavalcano l’onda dell’entusiasmo e al 37′ Djabou, imbeccato da un ottimo Slimani, batte il portiere Jung, segnando una rete che sa di sentenza. Il triplice svantaggio sarebbe un colpo da K.O. per chiunque, ma non per i coreani, che hanno dimostrato più volte nella loro storia di essere un gruppo che non molla mai; la reazione coreana viene fuori al 50′, quando il sinistro di un ispiratissimo Son accorcia le distanze. Aggrappandosi al talento di Son la Corea sembra pian piano ritrovare fiducia, ma a spegnere tutti i sogni di rimonta coreani arriva, al 63′, il poker algerino firmato da Brahimi. Con il risultato ormai agli archivi, il gol del 2-4 segnato da Koo al 72′ serve solo a rendere meno amara la sconfitta per la squadra di Hong Myung-Bo, una squadra senza dubbio interessante ma colpevole di aver tenuto un atteggiamento eccessivamente spensierato in difesa.