Magazine Attualità

Mondiali: argentini Messi bene; poca cosa Iran-Nigeria

Creato il 16 giugno 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Nella notte tra domenica ed oggi, quando alcuni italiani, probabilmente, dormivano ancora spossati dallo spettacolare esordio degli Azzurri a questi Mondiali brasiliani, molti altri, invece, assistevano attaccati al televisore alla prima partita del girone F: Argentina-Bosnia. Sarà stato il fascino della Nazionale guidata da Alejandro Sabella o la curiosità di vedere la prima apparizione della Bosnia-Erzegovina in un campionato del mondo ad avere attratto questi instancabili amanti della competizione più bella del mondo? Sta di fatto che la partita disputatasi a mezzanotte nel mitico Maracanà di Rio de Janeiro non è stata affatto soporifera. Anzi, le due squadre hanno saputo regalare 90 minuti di intenso divertimento, al termine dei quali l’Argentina si è portata in testa al gruppo con 3 punti battendo la Bosnia per 2-1.

In uno stadio praticamente invaso dai tifosi bianco-azzurri con una piccola macchia di supporters bosniaci, è subito l’Albiceleste a portarsi in vantaggio al 3′ minuto: una palla velenosa su punizione dalla sinistra di Messi serpeggia in area, finchè trova la sfortunata deviazione di Kolasinac che rompe l’equilibrio. L’autogol capita a pennello per tutti i curiosi che vorranno sicuramente vedere quale sarà la reazione di questa giovane nazionale ex Jugoslavia piena di grandi talenti individuali. La risposta è forte e chiara e gli europei non danno segnale di alzare la bandiera bianca anche perchè c’è tutta una partita da giocare. Il riassunto della successiva manciata di minuti è riassumibile con Dzeko che fa un grande lavoro davanti cercando di tirare su la squadra, ma dall’altra parte i sudamericani si difendono composti seppur la loro manovra di gioco sia lenta ed evapori sempre negli ultimi 20 metri. Verso il 39′ è da segnalare la prima vera occasione dei bosniaci con un grande colpo di testa a cui si oppone strepitosamente Romero. Finisce, dunque, il primo tempo sul risultato di 1-0.

Nella ripresa, un po’ per il caldo e la stanchezza, ma soprattutto per motivi tattici, Sabella opera un doppio cambio: dentro Higuain e Gago, fuori Maxi Rodriguez e Campagnaro. Ridisegnato così l’assetto tattico dell’Albiceleste ci aspettiamo una maggiore intensità a centrocampo dove non c’è stata nel primo tempo molta resistenza da parte degli argentini. Nei primi minuti, la partita torna ad essere scoppiettante e ad alti ritmi con molte imprecisioni dall’una e dall’altra parte. Al 6′, tra parentesi, assistiamo ad una scena a cui forse noi europei non siamo molto abituati: sotto pressione degli attaccanti bosniaci, il difensore Rojo dello Sporting Lisbona è in difficoltà e quindi libera l’area di rigore, sì, ma con una rabona. Questo episodio può essere indice anche dell’altissima qualità degli argentini, quanto del loro storico vizio del gioco fine solo a sè stesso. Al 19′ però, finalmente, si accende la luce, si accende Messi. La Pulce prende palla dalla sinistra, si accentra e con un doppio dribbling batte Begovic con un rasoterra imprendibile. Si accende, dunque, Messi, non poco criticato per le sue prestazioni con la Nazionale, si spegne forse, invece, la velleità dei giocatori avversari. Susic, tuttavia, prova a dare una scossa ai suoi con un triplo cambio: Medjunanin per Misimovic, Ibisevic per Mujdza e Visca per Hajrovic. Nonostante sia l’Argentina a rendersi ancora pericolosa negli ultimi minuti, a sorpresa la Bosnia accorcia le distanze con il neoentrato Ibisevic che approfitta di una dormita di Fernandez e batte un tutt’altro che perfetto Romero, protagonista di un errore grossolano. Questo gol non si rivelerà più utile alla Bosnia ma, comunque, oltre che a regalare un finale di gara pirotecnico, è il primo di questa Nazionale ad un Mondiale.

L’Argentina si porta dunque momentaneamente in testa al gruppo, fornendo risposte convincenti alle numerose domande ed i dubbi che l’hanno accompagnata fino a questo esordio. Per la Bosnia, invece, il risultato è amaro e molto negativo ma non c’è motivo di sconforto: la qualità non manca e il talento e l’esperienza di giocatori importanti come Dzeko, Lulic, Pjanic, Ibisevic, Spahic e molti altri potranno fare la differenza nelle restanti partite.

Certo, il morale dei tifosi bosniaci si sarà un po’ sollevato al termine della partita di questa sera tra Iran e Nigeria, senza dubbio fin qui il match più noioso e povero di qualità di questi Mondiali. Il pubblico fischia giustamente le due squadre per lo spettacolo così moscio nell’arco dei 90 minuti di gioco in cui solo il finale regala squarci di emozioni. Le Super Aquile nigeriane volano bassissime questa sera e non giustificano affatto la vittoria della Coppa d’Africa di quest’anno, mentre i persiani escono dal campo delusi per non poter nemmeno scambiare le maglie con i giocatori avversari in quanto ce ne sono troppe poche. Facciamo per questo motivo gli auguri ad entrambe le squadre, cercando di ricordarci le parole del tecnico portoghese della Nazionale iraniana nel pre-partita, quando dice, riferendosi ai propri giocatori, che: “Più che al calcio, qui [in Iran], si pensa a sopravvivere”.

Print Friendly

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :