A Fortaleza, i padroni di casa sfidano la rivelazione di questi Mondiali. Ma Brasile-Colombia è anche e soprattutto il confronto tra numeri dieci, Neymar contro James Rodriguez, capocannoniere del torneo. Pekerman azzarda due mosse: Ibarbo titolare (fuori Jackson Martinez) e Guarin regista arretrato accanto a Sanchez. Felipao Scolari affida la fascia destra a Maicon, invocato a furor di popolo nei giorni scorsi dopo le deludenti prestazioni di Dani Alves, mentre a centrocampo giocano Fernandinho e Paulinho.
La partita è subito vivace. Spinto dal pubblico, il Brasile carica a testa bassa: la Colombia vacilla, i verdeoro ne approfittano e ci mettono solo 7′ per passare in vantaggio. Su calcio d’angolo, Sanchez si perde Thiago Silva, che con mestiere ed esperienza gli sguscia alle spalle e trafigge l’incolpevole Ospina. Primo gol in questi Mondiali per il difensore del PSG, al centro di critiche feroci da parte di giornali e tifosi per le lacrime dopo la sfida al cardiopalma con il Cile: manca di personalità e carisma, dicono in patria. Come al solito, la risposta migliore Thiago Silva la dà sul campo. I Cafeteros accusano il colpo per qualche minuto: Teo Gutierrez è ben poca cosa rispetto a Falcao, Guarin più che un giaguaro sembra un gattino, Armero e Zuniga spingono in maniera confusa, Ibarbo è lento e impacciato. L’iniziale shock si trasforma poi in una reazione più di cuore che di testa. Il match diventa ancor più vivace, i ritmi si alzano fino a diventare altissimi, con continui rovesciamenti di fronte. Brasile-Colombia è una sfida tutta sudamericana, molto diversa dal tattico calcio europeo che conosciamo: spesso e volentieri, i giusti posizionamenti saltano a favore dello spettacolo. Hulk sfiora per due volte il raddoppio (bravo Ospina), Cuadrado spreca in maniera clamorosa un contropiede tre contro tre, errore non da lui.
Nella ripresa, Pekerman recita il mea culpa e toglie Ibarbo: in campo entra Ramos, per dare maggiore peso offensivo all’attacco. Il copione non cambia, la partita resta aperta e combattuta. L’arbitro Carlos Velasco lascia spesso giocare e raramente estrae il cartellino, applicando il suo singolare metro di giudizio: i gialli arrivano tutti dopo un’ora abbondante di gioco, ma alcuni andavano sventolati prima (Fernandinho, per esempio, finisce la gara da impunito nonostante i ripetuti falli). I migliori in campo sono i difensori: le fiammate brasiliane si spengono contro Yepes o Zapata, le folate colombiane si infrangono sul muro eretto da Thiago Silva e David Luiz. È proprio quest’ultimo a regalare il raddoppio al Brasile con una spettacolare punizione dai trenta metri che non lascia scampo a Ospina. I tifosi sono in delirio, la semifinale è davvero vicina. Ma all’80′ Julio Cesar atterra Carlos Bacca: sul dischetto si presenta James Rodriguez, che non sbaglia. L’ultimo quarto d’ora di partita è al cardiopalma: Scolari si copre, inserendo Ramires ed Hernanes. Anche Neymar è costretto a uscire dal campo, in barella, dopo una brutta entrata (non sanzionata) di Zuniga. Il fischio finale arriva e spedisce il Brasile in semifinale contro la Germania.
Thiago Silva, eroe della serata, non ci sarà (diffidato, è stato ammonito), così come Neymar: per lui si sospetta la rottura della terza vertebra lombare. La sfida tra numeri dieci finisce così in lacrime, perché per entrambi questi Mondiali sono finiti, per O’ Ney così come per James Rodriguez, consolato e applaudito da David Luiz a fine partita.