di Ferdinando Cocciolo
Un grande Mondiale di ciclismo 2013, duro, spettacolare, sul percorso di Firenze. Peter Sagan e Fabian Cancellara in grande forma, gli azzurri rispondono con il leader Vincenzo Nibali, ma anche con Filippo Pozzato e Diego Ulissi
Ci siamo, ci avviciniamo sempre più a quel Mondiale di ciclismo tanto atteso, in Italia e sulle strade toscane, che ci regalerà sicuramente tanto spettacolo, considerando i “campioni del pedale” che saranno al via della corsa di un giorno più prestigiosa. Una grande occasione per Firenze, una delle città italiane più belle, per evidenziare ancora una volta al mondo dello sport e non solo la propria immagine, la propria vitalità.
L’appuntamento più prestigioso della stagione ciclistica nella Toscana di Franco Ballerini, l’ex commissario tecnico della nazionale azzurra prematuramente scomparso nel febbraio 2010, un simbolo del nostro ciclismo che da lassù guiderà Paolo Bettini e i suoi prodi, alla ricerca di una maglia iridata che farebbe tanto bene all’intero movimento.
Anche se, come in ogni grande evento, i problemi non sono mancati, la “macchina organizzativa” della settimana iridata toscana si può sinora ritenere molto soddisfatta, basti pensare all’enorme pubblico presente sul circuido iridato in occasione della cronometro dominata da Tony Martin mercoledì scorso. La cronometro dei “giganti” che ha visto sul podio, i più forti al mondo, attualmente, in una specialità che, invece, per quanto riguarda i colori azzurri, non ci vede tra i massimi protagonisti ormai da molto tempo. Quindi, Tony Martin, vincitore alla media di 52, 911, al secondo posto Sir Bradley Wiggins a 46 secondi, sul podio più basso Fabian Cancellara a 48. Nei primi dieci, al settimo posto Marco Pinotti a 2 minuti e 41 e Adriano Malori, ottavo a 2 minuti e 51 secondi. In sostanza due buone prestazioni in linea, più o meno con le aspettative, ma che non dissolvono le preoccupazioni federali, degli addetti ai lavori e degli appassionati, relative ad una prova che, ad esempio, agli inizi del 2000, vedeva in corsa campioni come Filippo Pozzato e Ivan Basso.
Il ct Bettini e la nazionale azzurra a Firenze – sport.sky.it
E a proposito di Fabian Cancellara, che è apparso già in grande forma. Come non partire da “Spartacus” per avviare la disamina dei grandi protagonisti di un Mondiale che si preannuncia duro e spettacolare. Nelle scorse ore, il commissario Tecnico Paolo Bettini ha annunciato i nove titolari e le due riserve. L’ultimo vincitore del Giro d’Italia Vincenzo Nibali, il “ritrovato” Filippo Pozzato (unico corridore italiano sinora vincitore in una classica World Tour, il Gp di Plouay), Diego Ulissi, Giovanni Visconti, Michele Scarponi, il “regista” (ormai da diversi anni fido scudiero di Paolo Bettini) Luca Paolini, Rinaldo Nocentini, Ivan Santaromita, Alessandro Vanotti (uno dei gregari più fidati di Nibali, prima alla Liquigas e poi all’Astana) i titolari, con Ponzi e Giampaolo Caruso riserve con “ruolo operativo”
“Schiererò i migliori, coloro che mi forniscono le maggiori garanzie” – ha dichiarato il ct. Bettini. Una nazionale sicuramente d’attacco, intorno al leader Vincenzo Nibali, in grado, con altri protagonisti e gregari coriacei, di saper interpretare differentemente la corsa. Ed allora, ci siamo, e gli Under 23 che oggi venerdì 27 settembre (Formolo, Vilella, Scartezzini, Bettiol e Zordan), sul circuito fiorentino, difenderanno i nostri colori, saranno “l’ideale antipasto” della prova regina di domenica prossima.
Un circuito adatto ai passisti-veloci (dotati soprattutto di fondo) oppure a uomini che vanno più forte in salita? Le risposte, naturalmente, saranno fornite domenica prossima, in un Mondiale che, a nostro avviso, è sicuramente tra i più impegnativi degli ultimi anni, anche più difficile rispetto a Valkenburg 2012.
Questo il percorso del Mondiale di ciclismo 2013 a Firenze: l’inizio del circuito è posto in Via Paoli, nei pressi dello stadio Artemio Franchi, in fondo al rettilineo svolta a sinistra e praticamente ai 1500 metri dal passaggio inizierà la salita di Fiesole. Questa salita presenta 4370 metri al 5,2% con punte al 9%; uno strappo vero, comunque non impossibile, che alla fine diventerà duro (ricordiamo, 10 passaggi) proprio per chi difetta nel fondo (necessario, soprattutto se parliamo di un Campionato del Mondo). Attenzione anche alla discesa che potrebbe creare una selezione importante. Dopo questa discesa, c’è lo strappo di via Salviati, di cui si è tanto parlato in questi giorni; praticamente, a 5600 metri dall’arrivo, svolta secca a destra e la strada diventa un muro (600 metri all’11% con punte che arrivano anche sino al 20% su brevissimi tratti). E non finisce qui, perché, prima del traguardo, altro breve strappo di 200 metri in Via Trento.
Il percorso del mondiale – simonesalvador.blogspot.com
Disamina dei protagonisti. Il leader indiscutibile, preannunciato, della nostra nazionale è Vincenzo Nibali, il miglior corridore italiano, sia nelle grandi corse a tappe, sia nelle classiche, reduce da una stagione piena di successi (Giro d’Italia, Tirreno-Adriatico, secondo alla Vuelta vinta da nonno Horner): Vincenzo, nei piani di Paolo Bettini, dovrebbe essere l’uomo che fa la differenza sul duro strappo di Salviati, molto congeniale alle sue caratteristiche. Vincenzo, naturalmente, non potrà mai vincere in una volata, anche ristretta, quindi, per tentare il colpaccio e sperare di vincere il mondiale deve scattare lì. Dunque, la salita di Salviati punto decisivo del Mondiale? Non è detto e dipenderà anche dal numero di corridori che riusciranno ad essere competitivi, tra Fiesole e Salviati e da chi, eventualmente, spera in una corsa meno dura del previsto.
Quale la principale alternativa, nel gioco di squadra che Bettini sta escogitando, a Vincenzo Nibali? Se si dovesse arrivare ad una volata ristretta (20, 30 corridori, probabilmente non di più), certamente l’uomo da battere non sarebbe quel Cavendish comunque convocato. In questo caso, è Peter Sagan il favorito, l’uomo che in ogni caso potrebbe anche tentare l’ultima “sparata” sullo strappo di Salviati. Ed allora, in questo “piano B”, tutti per Filippo Pozzato, che in quest’ultimo mese (tra Coppa Agostoni, Gp di Plouay, Montreal e Gp degli Etruschi) ha dimostrato di andare forte anche in salita, fornendo risposte significative alle richieste del c.t. Bettini. Pippo avrebbe tutto da perdere in un’eventuale volata con Sagan, ma se la può giocare…
Ma, per molti addetti ai lavori, soprattutto in questi ultimi giorni, crescono sempre più le quotazioni di Fabian Cancellara, soprattutto un “fondista”, capace di “leggere” attentamente ogni fase della corsa, per poi colpire. Come detto, l’italo-svizzero ha ampiamente dimostrato di essere in forma nella crono mondiale, più magro e “asciutto” soprattutto per andare forte in salita domenica prossima. Fabian, in una recente intervista al mensile Bicisport, ha fatto capire chiaramente, senza mai nominarlo, che sarà lo strappo di Salviati il suo momento, e non prima. Possono fare corsa dura gli spagnoli Valverde e Joaquim Rodriguez, Alberto Contador, Samuel Sanchez, Luis Leon Sanchez, Daniel Moreno, tutti uomini da battaglia, pronti già a fare corsa dura sin da Fiesole.
Paolo Bettini ha affermato, nella conferenza stampa di poche ore fa, che la nazionale azzurra farà stancare gli altri, non si lancerà in inseguimenti affannosi a fughe da lontano. Ma per una gara eventualmente impostata sin da subito sull’attacco, ecco pronte le “armi” italiane, Diego Ulissi e Giovanni Visconti, “attaccanti puri” che se la possono giocare anche nel finale, qualora Vincenzo Nibali non fosse all’altezza delle aspettative.
Nel pronostico, non ci siamo dimenticati assolutamente del Campione del Mondo in carica Philippe Gilbert, anche l’anno scorso “indecifrabile” sino al trionfo mondiale di Valkenburg. La vittoria alla Vuelta lo ha finalmente sbloccato dopo una stagione incolore ma, sinceramente, appare al momento ben al di sotto del potenziale di un Vincenzo Nibali o di un Fabian Cancellara.
Questi, in linea di massima, i pronostici, ma soprattutto il ciclismo ci insegna che sarà la strada ad emettere sentenze, la voglia di soffrire dei corridori, la tenacia, insieme a quella imprevedibilità che da sempre contraddistingue lo sport.
Godiamoci lo spettacolo, una Firenze che aspetta freneticamente, che ha lavorato tanto pur di arrivare bene all’organizzazione di un evento maestoso. Forza azzurri, con un precedente che fa ben sperare. Alla vigilia del Mondiale vinto nel 2008 a Varese da Alessandro Ballan, Paolo Bettini preannunciò il suo ritiro; in queste ore il “regista” Luca Paolini ha annunciato che sarà il suo ultimo mondiale.
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