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Mondiali: Higuain si sblocca e Selección in semifinale

Creato il 06 luglio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Dopo la qualificazione di Germania e Brasile i Mondiali 2014 cerca la sua terza semifinalista tra Argentina e Belgio.

Argentina-Belgio si presenta come il quarto di finale più equilibrato di questi Mondiali. Il selezionatore sudamericano Sabella, rispetto alla formazione-tipo, opera tre cambii: in difesa, c’è Basanta al posto dello squalificato Rojo e Demichelis al posto dell’incerto Fernandez. A centrocampo, invece, Gago parte dalla panchina con Biglia al suo posto.

Wilmots conferma Origi al centro dell’attacco, con Lukaku ancora in panchina. Il trio di trequartisti dietro sarà formato da Hazard, De Bruyne e Mirallas, con quest’ultimo fino all’ultimo in ballottaggio con Mertens.

Argentina (4-3-3): Romero; Zabaleta, Demichelis, Garay, Basanta; Biglia, Mascherano, Di Marìa; Lavezzi, Messi, Higuaìn. Allenatore: Sabella

Belgio (4-2-3-1): Courtois; Alderweireld, Van Buyten, Kompany, Vertonghen; Witsel, Fellaini, De Bruyne; Mirallas, Hazard, Origi. Allenatore: Wilmots

 

Assistiamo a questo quarto di finale a Brasilia, capitale della Nazione ospitante. C’è anche un po’ d’Italia in questo match: l’arbitro di gara sarà il nostro Nicola Rizzoli, miglior arbitro italiano, che speriamo anche di rivedere in finale.

Ci sono quasi 70’000 spettatori quando l’arbitro italiano fischia l’inizio della gara.

Argentina cerca subito di imporre il proprio gioco, senza però alzare molto i ritmi: per la Selección, diventa fondamentale la linea di centrocampo in cui si svolge, in questa prima parte di gara, la gran parte del gioco argentino. Belgio che di per sé attende e gioca sopratutto con lanci lunghi per la testa della giovane punta Origi.

Al 7′, però, Higuain gela lo stadio di parte belga. Infatti, appena dentro l’area di rigore, raccoglie un passaggio di Di Marìa, girando al volo in porta senza neanche guardarla la sfera che si va ad insaccare alle spalle del portiere nell’angolino. Un goal da vero fuoriclasse che arriva in un momento in cui nessuno se lo aspettava e questo è confermato dal successivo atteggiamento dei belgi: arrendevoli, disordinati e privi di idee vere di come impensierire il portiere argentino Romero e la sua compagnia.

Fino all’intervallo la partita non cambia: l’Argentina pensa a mantenere il possesso palla e ad aspettare, magari, il momento giusto per affondare nella difesa avversaria, mentre il Belgio non si rende mai veramente pericoloso.

Al rientro delle squadre in campo, le due tifoserie invocano più spettacolo e sinceramente noi con loro, vista la prova deludente e noiosa di due squadre che ci hanno abituato a tutt’altro a questi Mondiali.

Le nostre speranze rimarranno deluse non appena Rizzoli avrà fischiato la ripresa, perchè le due squadre non danno segno di essersi svegliate e, se da una parte l’Argentina se lo può permettere, coi dovuti limiti, grazie al vantaggio, il Belgio no, se spera di recuperare.

Col passare dei minuti, è sempre la squadra di Sabella che mantiene il pallino del gioco e che cerca addirittura di trovare il raddoppio, intensificando la manovra d’attacco con le sue tre punte di diamante, Messi-Di Marìa-Higuain, che hanno avuto, appunto, le occasioni migliori della seconda parte di gara, ma che non hanno saputo capitalizzarle, a causa della poca lucidità sotto porta.

Un Belgio completamento trasformato in negativo va a perdere l’accesso alla semifinale dei Mondiali brasiliani. Difficile spiegarsi cosa si possa essere potuto rompere nel gioco della squadra belga. Il caldo, la tensione, il timore verso una delle favorite, tutti elementi che hanno contribuito ad abbassare il livello dei Rode Duivels, costretti ora a fare le valigie.

All’Argentina, invece, questa volta è andata bene vista la prestazione scarsa e sottotono. Se vorrà vincere la semifinale con l’Olanda, che si è aggiudicata la lotteria dei rigori con la Costa Rica grazie a Krul, dovrà impegnarsi molto di più.

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